giovedì, 18 Aprile 2024
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Sarà comunque un buon Natale

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Cominciate ad addobbare le vostre case, confezionate ghirlande, accendete le lucine, iniziate il vostro peregrinare per negozi in cerca del regalo più adatto: dicembre è iniziato e il Natale sta arrivando!

Anche quest’anno si illuminano le città, si animano le strade, sbrilluccicano le vetrine per farci respirare l’atmosfera incantata della festa. Ma questa cornice entro la quale ci muoviamo, quest’anno un po’ di più, sembra impotente ad assuefare quella sensazione di smarrimento che l’attualità ci impone. Ancora fresca è la ferita degli attentati di Parigi.

La “Ville lumière – scrive il nostro collaboratore all’interno delle pagine di questo giornale – si è spenta sotto gli attacchi terroristici dei fondamentalisti islamici”, scenari inquietanti di guerra si intravvedono all’orizzonte, la paura e il pregiudizio condizionano e avvelenano il nostro agire e i nostri pensieri. Ci stavamo confrontando con l’impegnativo tema dell’integrazione sollevato dalle molte centinaia di migranti giunti su barconi di fortuna nelle nostre spiagge quando il riacutizzarsi del terrorismo dell’Is ha spinto il dibattito e la speculazione verso la difesa delle nostre radici, delle nostre tradizioni anche religiose, che sentiamo – a torto o a ragione – minacciate.

Come reagire di fronte ad un mondo che appare “stanco e disfatto” come scriveva G.K. Chesterton nel suo Canto di Natale, datato 1900 ma tutt’ora attuale? Solidarietà. Noi abbiamo scelto il tema della solidarietà, a partire dalle nostre piccole realtà locali, raccontando, in apertura di giornale, le storie di donne e uomini che tutti i giorni si sforzano a tendere la mano verso chi è in diffi coltà. Solidarietà come habitus, modo di pensare, scelta di vita, atteggiamento culturale per andare oltre ogni forma di pregiudizio, per imparare a sentire l’altro, per convivere e costruire. Entusiasmo e fi ducia, sono le altre due parole che quest’anno abbiamo scelto come temi di ispirazione delle nostre pagine. Abbiamo voluto raccontare di comunità che si preparano alla festa, di città che si fanno belle, di tradizioni che si rinnovano nello spirito della rinascita, non stucchevole e artefatto prodotto di fi nti buoni sentimenti che il consumismo vorrebbe imporre, ma più che mai autentico, nato dalla consapevolezza di chi in questi anni si è fermato a riflettere.

di Ornella Jovane

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