giovedì, 28 Marzo 2024
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Allarme West Nile, un contagio in Polesine, Crivellari “Intervenire subito”

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Zanzara_west_nileÈ in Polesine il primo contagiato dal virus del West Nile, dopo la segnalazione relativa alla presenza di zanzare infette in Alto Polesine, nei comuni di Ficarolo, Badia Polesine, Ceneselli, Villanova del Ghebbo. La vittima, però, è di Castelnovo Bariano. A darne notizia l’Ulss 18 di Rovigo.
“L’azienda Ulss 18 – come riporta la nota stampa – ha avuto conferma oggi di un caso di patologia da West nile in Alto Polesine (Comune di Castelnovo Bariano)”.

La modalità principale di trasmissione del virus del Nilo occidentale è rappresentata da diverse specie di zanzare, che sono il primo vettore. Tutti i fattori che favoriscono la proliferazione delle zanzare, come ad esempio le piogge abbondanti, le irrigazioni dei terreni agricoli o condizioni climatiche con temperature alte, possono determinare un importante aumento del numero dei casi di contagio.

COME PREVENIRE IL CONTAGIO – L’Ulss propone un decalogo per prevenire il contagio delle zanzare infette. Acquistare prodotti larvicidi da mettere nei tombini del giardino, che sono acquistabili nei negozi di fiori, le serre e i consorzi agrari; alloggiare in locali con zanzariere, meglio se impregnate con insetticida e  piccoli baldacchini leggeri di tulle; usare indumenti a manica lunga nelle ore dell’imbrunire; non usare profumi che attraggono le zanzare; usare repellenti cutanei;  spruzzare insetticidi a base di piretro nelle stanze di soggiorno o usare diffusori  di insetticida a corrente elettrica.

I SINTOMI – “In 80 casi su 100 l’infezione non provoca alcun sintomo, in 20 casi su 100 invece l’infezione può dare una forma simil influenzale e, in un caso su 150, può insorgere una forma più grave con manifestazioni neurologiche, specialmente nelle persone di età avanzata. Allo stato attuale non esiste alcun vaccino per prevenire l’infezione”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il deputato polesano, Diego Crivellari, che suggerisce il monitoraggio della situazione sanitaria “avviando e rafforzando le necessarie azioni di controllo e prevenzione nei territori coinvolti”.
Dal 2008 in avanti sono stati molteplici i casi di «febbre del Nilo» registrati in Polesine. Nel 2015 un caso ha avuto anche esito letale. “Per questo credo – ha detto Crivellari – che sia necessario oltre che urgente intervenire”.