giovedì, 28 Marzo 2024
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Profughi, sono arrivati a Piove di Sacco: vogliono inserirsi e rendersi utili

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Schermata 2016-09-26 alle 10.41.36Sono arrivati poco prima di Ferragosto nove dei dieci profughi che il Comune ha scelto di accogliere con il progetto Sprar, dedicato all’accoglienza di secondo livello. Sono alloggiati nella frazione di Corte, in via Villa, in un’abitazione messa disposizione da un privato all’ente gestore del servizio che insieme al Comune coordinerà il progetto. Sono tutti ragazzi dai 20 ai 35 anni provenienti dall’Afganistan, tranne un pakistano.

Sono stati assegnati dalle prefetture di Udine e Gorizia, hanno già tutti il riconoscimento di rifugiato e sono in possesso di regolare permesso di soggiorno.

L’abitazione che è stata loro destinata è ancora parzialmente spoglia. Ci sono i letti, una cucina e un grande tavolo. Si tratta di ragazzi che sono in Italia quasi da due anni. Sono scappati dalla guerra e dalle persecuzioni, camminando per mesi attraverso la Turchia, i Balcani e la Bulgaria. Tra di loro qualcuno faceva il meccanico, qualcuno il commerciate, uno addirittura l’ingegnere civile. C’è chi ha lasciato la famiglia e chi invece la famiglia non ce l’ha più.

Parlano quasi tutti già l’italiano. “Vorremo trovare un lavoro – dicono timorosi, ancora visibilmente disorientati dalla nuova collocazione – riuscire a inserirci nella comunità ed essere utili. La gente non deve avere paura di noi”.

“Sono tutte persone note – spiega il sindaco Gianella – conosciute e schedate. Seguiranno dei progetti individualizzati oltre a dei corsi di lingua e di avviamento al lavoro. Nel proseguo saranno impegnati anche in lavori di pubblica utilità. Dovranno rispettare un regolamento preciso. Chi sgarra sarà mandato via”.

Lo Sprar permette al Comune di gestire direttamente la proble- matica e non subirla senza avere voce in capitolo. Soprattutto di non avere altre assegnazioni di emergenza. Il sindaco per l’en-

nesima volta non vuole poi sentire parlare di sprechi. “Lo Sprar – conclude Gianella – non graverà sulle casse del Comune, per cui non si può parlare di risorse tolte ad altri scopi. Il nostro è fra i comuni veneti che investono di più sul sociale e in particolare sul lavoro, sugli sfratti e sulla tutela dei soggetti colpiti dalla crisi”.

Critiche, infine, arrivano invece dalla Lega Nord. “E’ vero che da mesi se ne parla – ha detto il consigliere Andrea Recaldin – ma nel momento topico l’amministrazione non ha avvisato i residenti di Corte sull’arrivo dei profughi. Una semplice comunicazione sui social, a cose già fatte, non è sicuramente un modo trasparente di informare i cittadini”.

Alessandro Cesarato