venerdì, 29 Marzo 2024
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Profughi, via le panchine dalla piazza a Rovigo

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Schermata 2016-09-23 alle 08.10.17Da qualche settimana niente più panchine in piazza della Libertà. A rimuoverle ci ha pensato il sindaco Massimo Bergamin, che ha voluto così rispondere alle richieste dei cittadini che avevano inviato all’amministrazione comunale diverse segnalazioni, ponendo all’attenzione del sindaco quanto quella zona fosse un luogo in cui transitavano i richiedenti asilo per tutto il giorno.

Il sindaco Bergamin aveva interpellato anche il Prefetto di Rovigo, ottenendo in risposta – a quanto si è saputo – un “non danno fastidio a nessuno”. Poi, dall’oggi al domani, le panchine sono scomparse. Il sindaco nel momento in cui andiamo in stampa, non ha ancora chiarito le ragioni effettive della loro rimozione, ma a giudicare dalle lamentele di residenti ed esercenti in zona, che non gradivano la presenza dei profughi, pare che il motivo sia lampante e per ora non è arrivata nessuna smentita a queste voci.

Intanto, nel corso di agosto il primo cittadino non ha mancato di prendere posizione sulla questione profughi, ribadendo: “Non voglio clandestini a Rovigo”. Al prefetto il primo cittadino nelle scorse settimane ha più volte chiesto il numero effettivo delle prresenze “in quanto questa situazione completamente imposta e calata dall’alto, senza coinvolgimento alcuno della mia amministrazione, non mi permette di avere una conoscenza totale per la gestione del fenomeno”. E facendone una questione di sicurezza, incalza: “Sottovalutare il pericolo perchè i clandestini non hanno ancora ‘combinato nulla’ oppure minimizzare i pesanti apprezzamenti nei confronti di una ragazza, offre l’alibi a chi è ospite di non prendersi alcuna responsabilità considerando normali situazioni che non lo sono affatto”.

Intanto, sempre a fine agosto, il sindaco ha dato il via al primo sgombero al bar Diamond, dove erano alloggiati 13 extracomunitari. “Letti, stoviglie, tavoli mostrano evidentemente che, in questo luogo adibito a casa, ben tredici persone vivono, mangiano e dormono in condizioni igienico-sanitarie inaccettabili”.

Giorgia Gay