giovedì, 28 Marzo 2024
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Scuola e disabilità, interrogazione di Bartelle (M5s) sul caso di Fiesso Umbertiano

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scuola venetoA Fiesso Umbertiano non ci sono insegnanti di sostegno, per questo motivo uno studente di 13 anni, affetto da sindrome di Down, non è potuto entrare in classe per l’inizio dell’anno scolastico. La questione non riguarda solo la mancanza dell’insegnante di sostegno, ma si allarga alla possibilità che questa figura possa non essere integrata nel breve termine, impedendo al giovane la possibilità di frequentare la sua classe.

La notizia, diffusa qualche ora fa dalla madre del ragazzo, apre l’annosa questione che lega la scuola alla disabilità, sollevando non poche polemiche. Una delle prime a rispondere sul tema è stata Patrizia Bartelle, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle la quale, in una nota, annuncia di aver depositato un’interrogazione sul caso. “Intendo chiedere alla Giunta regionale quali azioni urgenti intenda intraprendere per garantire quello che è e resta un diritto inviolabile anche per la nostra Carta costituzionale e la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo – dichiara Bartelle -, oltre a conoscere le misure che Palazzo Balbi intende intraprendere nel medio e lungo periodo per garantire le regolarità delle lezioni”.

Continuano ad aumentare, in Italia, i casi che vedono alcuni ragazzi disabili invitati a non recarsi a scuola a causa della mancanza di insegnanti di sostegno. “Un’assenza, questa, – prosegue Bartelle – che si aggiunge a quella cronica di docenti, come rilevato da decine e decine di storie analoghe in questi primi giorni di scuola. Il problema è a monte e, sebbene nel caso in questione il Comune si dica pronto ad intervenire nell’immediato assegnando un operatore socio-sanitario, occorre esser consci che questo non risolverà la situazione”.

“La vicenda di Fiesso Umbertiano – conclude Bartelle – rischia di creare un precedente, perché, in almeno un altro caso nel Bassopolesine, altri studenti affetti da disabilità hanno visto negato un diritto sacro e inviolabile come quello allo studio per colpe evidentemente non loro, legate invece alla carenza di docenti ed alla mancanza di un’adeguata programmazione scolastica da parte degli organi competenti”.