giovedì, 25 Aprile 2024
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Bovolenta, nessun responsabile per le alluvioni

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alluvionevenetoNessuna responsabilità diretta per l’alluvione del 2010 e la nuova emergenza dell’anno successivo a Bovolenta. Nessun reato penalmente rilevante, semmai una cattiva gestione dal punto di vista politico senza però la possibilità di individuare dei responsabili diretti. Questa la conclusione a cui è arrivata la Procura di Padova sulle quattro indagini aperte dopo le alluvioni che avevano interessato il territorio padovano, e in particolare Bovolenta, tra il 2010 e il 2014. L’ipotesi era quella di disastro colposo ma ora tutti i fascicoli finiscono in archivio, come ha deciso il giudice per le indagini preliminari su richiesta del pubblico ministero. Nessun reato da contestare dunque, nessuna condotta passibile di sanzione, anche se le indagini hanno comunque messo in luce “una cattiva gestione politica della manutenzione degli argini e della situazione idraulica”. Se dal punto di vista strettamente penale, pertanto, non vi è la possibilità di procedere la magistratura richiama comunque la politica alle sue responsabilità.

Nessuno poteva prevedere dove e quando l’argine avrebbe rotto ma è venuta meno la capacità di prevenire questi eventi attraverso una seria politica di gestione del territorio e di programmazione degli interventi. La sovrapposizione delle competenze, la mancanza di fondi e di volontà di intervenire, la scarsa attenzione alla manutenzione: tutti elementi che hanno concorso ad aumentare il rischio idraulico sfociato nelle alluvioni degli anni scorsi. Nessun amministratore né dirigente finirà però davanti ad un giudice per rispondere dei disastri di quegli anni. La magistratura non può procedere ma la sottolineatura sulle tante pecche sul fronte politico amministrativo è forte.

Deluso ovviamente il comitato Alluvione 2010 che si era opposto all’archiviazione proposta la primavera scorsa dal pubblico ministero e aveva chiesto un supplemento di indagine anche alla luce delle esondazioni del 2014. Intanto proseguono gli interventi lungo l’asta del canale Roncajette. Sono già stati spesi 6 milioni e mezzo di euro in cantieri per la messa in sicurezza del fiume e dei centri abitati circostanti. Vi sono poi altri 8 milioni già finanziati o in fase di assegnazione. Dopo il consolidamento degli argini in più punti e la ripresa delle frane, ora si interviene sull’alveo del fiume.

Nicola Stievano