giovedì, 28 Marzo 2024
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Pfas, a Montagnana parte il monitoraggio su prodotti agricoli e pozzi

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emergenza pfas venetoPfas e inquinamento, la campagna di monitoraggio entra nel vivo. La Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare e Veterinaria della Regione Veneto, in accordo con l’Istituto Superiore di Sanità, ha deciso di dare avvio immediato ad una serie di campionamenti per verificare la presenza di Pfas nelle produzioni agricole di uva, pere e mele del territorio regionale interessato da possibili contaminazioni. I territori a rischio sono quelli delle Usl e assessore all’Ambiente, Beniamino Veronese, aveva riacceso l’attenzione sulla presenza di Pfas nell’acqua che serve la città murata.

L’amministratore ha denunciato il numero esiguo di controlli che i privati hanno effettuato nei pozzi sparsi in città, come aveva richiesto un’ordinanza emessa oltre un anno fa: “Dall’ordinanza del febbraio 2015 solo due pozzi sono stati censiti e i valori Pfas per entrambi risultano superiori ai limiti previsti come obiettivo dall’I- 5 Ovest Vicentino, 6 Vicenza, 20 Verona, 21 Legnago e anche della nostra Usl 17. L’unico Comune considerato, in realtà, è quello di Montagnana. Il prelievo di frutta di stagione è solo il primo atto di un “Piano di Monitoraggio degli Alimenti” che nella sua versione complessiva e definitiva sarà presentato a breve.

I campionamenti per l’uva da vino saranno effettuati, oltre che a Montagnana, in aziende agricole dei Comuni di Albaredo d’Adige, Alonte, Arcole, Brendola, Cologna Veneta, Legnago, Lonigo, Pressana, Roveredo, Sarego, Terrazzo e Zimella. Dunque anche molto vicini al nostro territorio. Le mele da tavola saranno “campionate” nei Comuni di Albaredo d’Adige, Bevilacqua, Bonavigo, Boschi Sant’Anna, Legnago, Minerbe, Montagnana, Noventa Vicentina, Terrazzo. I campioni sulle pere da tavola saranno infine effettuati nei Comuni di Albaredo d’Adige, Bevilacqua, Bonavigo, Boschi Sant’Anna, Legnago, Lonigo, Minerbe, Pressana, Roveredo, Terrazzo. I campionamenti saranno in tutto 183. Lo scopo è quello di valutare la presenza di perfluoro alchilici (i Pfas appunto) in queste colture. Solo qualche tempo fa il vicesindaco stituto Superiore della Sanità”. I dati non sono stati resi noti ma si parla di valori tre volte oltre il limite.

Per questo il Comune ha rilanciato l’esigenza di monitorare la situazione pubblicando un nuovo avviso nella homepage del sito istituzionale: il sindaco Loredana Borghesan, nel documento, ha chiesto ai cittadini che utilizzano pozzi a fini alimentari e irrigui di denunciare l’esistenza degli stessi e di effettuare opportune analisi..

Nicola Cesaro