venerdì, 29 Marzo 2024
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Gratuito patrocinio: chi ne ha diritto?

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Il beneficio del avvocato giolo laurapatrocinio a spese dello Stato, detto anche gratuito patrocinio, permette di fronteggiare un procedimento penale od una causa civile, ivi compreso un contenzioso tributario od amministrativo, senza mettere mano al portafoglio. Le spese procedurali e le competenze professionali del legale verranno, infatti, sopportate dallo Stato, il quale provvederà a remunerare, sia pure a tariffe ridotte e con cospicuo ritardo (nota dolente per i professionisti), i legali abilitati iscritti in appositi elenchi.

Esso spetta a coloro il cui reddito familiare -composto dai redditi incassati nell’anno precedente da tutti i componenti del nucleo familiare- non sia superiore ad € 11.528, 41; in detto computo si fa riferimento al reddito imponibile risultante dalla dichiarazione dei redditi. Per i processi penali detta somma viene innalzata di € 1.032,91 per ogni familiare convivente, mentre si tiene conto del solo reddito della parte istante nei contenziosi aventi per oggetto diritti della personalità (ad es. diritto alla vita ed all’integrità fisica) ed in quelli in cui vi è conflitto con altri familiari (ad es. separazioni o divorzi).

La recentissima sentenza n° 45511/16 della Corte di Cassazione, nell’analizzare quali siano i criteri per la determinazione del reddito utile, ha stabilito che si debba fare riferimento al nucleo familiare reale, con esclusione del reddito di coloro che di fatto non convivano e con inclusione dei conviventi di fatto.

Da un paio d’anni la Suprema Corte si è orientata nel ritenere che, quand’anche i redditi dell’anno precedente siano superiori ad € 11.528,41, l’istante ha comunque diritto al chiesto beneficio se nell’anno in corso le sue condizioni economiche siano peggiorate e tali da far presumere che rientrerà nell’anzidetto limite reddituale.

Il gratuito patrocinio è concesso dall’Organo giudicante nei processi penali, dal Consiglio dell’ordine avvocati nelle cause civili ordinarie, nonché dal T.A.R. e dalle Commissioni tributarie nei rispettivi contenziosi; può essere revocato se i suoi presupposti risultassero infondati o venissero meno, con conseguenze d’ordine penale se l’istante ha dichiarato il falso. E’ negato per i reati di evasione fiscale e viene revocato se si nomina un secondo avvocato. E’ altresì negato a chi sostiene ragioni palesemente infondate.

 

Avvocato Laura Giolo, tel. 0425 21221

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