venerdì, 19 Aprile 2024
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Monselice: la Finanza indaga sui conti, Padova Tre al setaccio

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monselice-padova-treNon accenna a migliorare la situazione dei servizi pubblici nella bassa padovana. Se da un lato arriva un sonoro stop alla fusione tra Centro Veneto Servizi e Polesine Acque, dall’altro continuano le indagini in Padova Tre.
La Guardia di Finanza ha recentemente ascoltato gran parte dei dipendenti per cercare di ricostruire l’intricata situazione della gestione rifiuti che vanterebbe più di 30 milioni di “buco”.
A farne le spese intanto, è un dirigente dell’azienda municipalizzata che è stato sospeso dal lavoro senza paga. Ma i provvedimenti potrebbero riguardare tutto il precedente consiglio di amministrazione composto da Stefano Chinaglia, Simone Borile e Egidio Vanzetto, per i quali l’assemblea dei sindaci che controlla l’operato di Padova Tre ha chiesto di intraprendere azioni di responsabilità.
Le ipotesi di reato al vaglio sono diverse e ancora non confermate: falso in bilancio, fatture false e addirittura sovrafatturazione, che in parole povere significa bollette più alte di quello che effettivamente avrebbero dovuto essere. Intanto continua il lavoro del CdA attuale che sta cercando di risanare i conti con una politica di fortissimi tagli. A farne le spese anche i lavoratori: dei 55 amministrativi, quasi 38 sono stati messi in cassa integrazione e vengono richiamati al lavoro all’occorrenza.
Situazione meno drammatica in fatto di bilanci, ma altrettanto spinosa politicamente, quella del Cvs dove la fusione con Polesine Acque sembrava cosa fatta.
In realtà il progetto ha incassato una sonora battuta d’arresto per mano di una parte del polesine. Il primo cittadino di Trecenta, Antonio Laruccia, lamenta la non osservanza sulle percentuali deliberative minime previste nell’approvazione degli atti autorizzativi nei confronti del consiglio di amministrazione, ovvero almeno il 75% delle quote sociali. In polesine si raggiunse il 70%.

E. M.