di Mauro Gambin
Del Piano del Parco se ne parla da quasi vent’anni ma ora per questo importante documento di pianificazione del territorio è arrivata l’ora di entrare nel vivo del suo iter verso l’adozione. Finora sono stati 40 gli incontri svolti, tra tutti i nove comuni che fanno parte del Parco, le associazioni di categoria e i portatori d’interesse, per raccogliere le osservazioni e le proposte in merito alla redazione del documento. Una partecipazione, che almeno nelle intenzione del presidente Federico Saccardin, dovrà continuare ad essere la più vasta possibile visti gli ambiti di interesse che andranno ad essere toccati dal Piano. Con questo, infatti, si andrà a determinare una nuova perimetrazione dell’area del Parco, coinvolgendo in modo più diretto anche la città di Adria, l’individuazione delle zone di interesse e di tutela del Parco come ad esempio quelle archeologiche, quelle da destinare ad infrastrutture, quelle che andranno conservate o recuperate. Lo stesso Piano, inoltre, dovrà contenere anche le scelte che dovranno essere attuate per ogni ambito di competenza. Lo scopo del documento, infatti, è quello di arrivare alla realizzazione tre obiettivi principali: La tutela, il recupero, la valorizzazione e la conservazione dei caratteri naturalistici, storici e culturali del territorio del Delta del Po. Promuovere le attività economiche dell’area, purché compatibili con l’ambiente circostante e contribuire a migliorare la qualità di vita delle comunità locali.
Ma malgrado l’impegno e la promessa di un lavoro sinergico sono ancora molte le voci discordanti, se non addirittura polemiche. All’incontro tenutosi qualche settimana fa ad Adria. Legambiente ha ribadito la sua posizione rivolta verso ad una maggiore tutela della natura mentre il parere di Federcaccia va in una posizione quasi contraria. Ma non sono gli unici a manifestare dei dubbi. Gli agricoltori, per bocca di Stefano Rigotto, si dicono preoccupati soprattutto dell’ipotesi che vengano ridotti gli indici di edificabilità nel territorio mentre Confagricoltura e Associazione agricoltori Rovigo non hanno mancato di sottolineare che al momento è pervenuta loro solo la cartografia del Piano del Delta mentre nulla conoscono di descrittivo e dei vincoli introdotti.