di Mauro Gambin
Generalmente li chiamano “nonni vigile” ma l’appellativo, forse, è un po’ troppo banale e non dà il giusto risalto al prezioso servizio offerto da quei volontari che hanno deciso di donare il loro tempo a favore della comunità. Vengono chiamati a presidio degli istituti scolastici oppure a vigilare gli spazi verdi con un unico imperativo: scongiurare ogni forma di pericolo. Raffaele Tosetto fa parte del gruppo “Volontari per la sicurezza” di Rovigo, ha 58 anni, da un anno è in pensione ed ora è giornalmente impegnato presso il plesso scolastico di quartiere San Bortolo. “In realtà — ci spiega il volontario – ho iniziato a fare volontariato molto prima di andare in pensione. Ero un progettista meccanico ma trovavo comunque il tempo per dedicarmi, oltre al Gruppo volontari, anche al servizio ambulanza e a Telefono azzurro”.
Il Gruppo di volontariato coinvolge circa una ventina di persone, è stato promosso dal Comune ed è alle dipendenze della Polizia locale. Per diventare volontari è necessario sostenere un concorso e un periodo di formazione.
“Il nostro gruppo — continua Tosetto — è stato costituito per presidiare quei luoghi pubblici ad alta frequentazione dove è possibile si manifestino episodi pericolosi per le persone. Per il periodo scolastico sono stato assegnato alle scuole del quartiere San Bortolo, con un orario di servizio compreso tra le 7.30 e le 8.15, al mattino, e le 12.25 e le 13. 15, il pomeriggio, con il compito di vigilare sull’incolumità dei bambini. Da cosa? Spesso la principale causa dei pericoli sono i genitori stessi. Quando arrivano hanno sempre molta fretta, fanno poca attenzione ai piccoli soprattutto perché entrano con l’auto anche dove non dovrebbero. E’assistendo a queste scene giornalmente che ci si accorge di come il nostro mondo sia sempre più incivile e diseducato. Durante il periodo estivo, invece, mi occupo della “vigilanza del parco”. Si tratta di un turno di guardia, di due ore, dove la nostra presenza è rivolta a scongiurare situazioni pericolose e gesti vandalici. Anche in questa circostanza sono numerosi gli episodi di inciviltà ai quali è ricorrente assistere e non sempre è facile intervenire: chi crede di essere maturo, non accetta di buon grado il richiamo ad un comportamento più corretto”. Una conferma di quali e quanti possano essere gli episodi ai quali fa riferimento Raffaele, la incontriamo ogni giorno sottoforma di cestini divelti, panchine imbrattate, aiuole calpestate. “Mi dedico a questa attività — continua Raffaele — perché è una cosa che mi piace, ma anche perché è una cosa nella quale credo molto. La nostra è una società che presenta molti più pericoli rispetto a quelle del passato e dunque è sempre più importante che qualcuno vigili sull’incolumità delle persone. Anche perchè in qualche modo si tratta si garantire anche la propria sicurezza. Se si vive in una società migliore i benefici ricadono su tutti. Per questo ritengo che ci sia il bisogno di sempre più persone che offrono il loro servizio alla comunità”. E poi c’è sempre l’affetto delle persone. “Certo — conclude Raffaele – alla fine si diventa dei punti di riferimento. I miei bambini della San Bortolo si preoccupano se manco per più di qualche giorno”.