venerdì, 29 Marzo 2024
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“Finiamola con i falsi campionati”

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Pratica arti marziali da più di quarant’anni; è cintura nera di judo, cintura marrone di karate, 7° dan di ju-jitsu, 7° dan di kick- boxing, e 8° dan di kick-jutsu, ha avuto dei grandissimi maestri e ora è lui il maestro che tutti gli appassionati vorrebbero. Siamo a colloquio con Lorenzo Bezzon, il grande della Iron Dojo Team di Bagnoli di Sopra.
Per quanti anni ha gareggiato?
“Dal 1965 al 1983 ho conquistato numerose vittorie in trofei nazionali e internazionali nelle discipline di karate, judo, ju-jitsu, kick-jutsu, diventando campione d’Italia e del mondo”.
Che differenza esiste tra le discipline che lei insegna?
“Nel judo ci sono tecniche di leve, proiezioni, immobilizzazioni e strangolamenti; nel ju-jutsu si insegna la difesa personale: nella kick-jitsu tutto è ammesso perchè c’è agonismo; nella kick-boxing prevalgono invece calci e pugni”.
Quali sono i successi più importanti che ricorda?
“Sono molto legato al 2° posto alla coppa europea di karate tradizionale del 1980 del mio allievo, ora 5° dan, Pierantonio Sanna, al 3° posto agli internazionali di Judo del 1983 di Lorenzo Negrisolo, ora 2° dan; ai primi posti ottenuti nel 1994 al Golden Dragon dai miei figli Cristian e Mattia e da Romina Buongiorno, Stefano Tamiazzo, Gimmy Maniero, Simone Toffanin, Ismaele Tramarin; e poi il titolo di campione del mondo di kick-boxing ottenuto da Gianmarco Moschin nel 2004 e il primo posto ottenuto alla coppa del mondo di kick-boxing da mio figlio Mattia, nel 2005, 2006 e 2007. Sono questi i veri successi perché vinti in vere federazioni”.
Cosa significa vere federazioni?
“Esistono ultimamente in Italia delle federazioni formate da tre, quattrocento atleti che gareggiano tra di loro, diventando così campioni d’Italia e del Mondo. Nella federazione F.I.K.B. della quale io faccio parte, come in quella della scherma, dello sci, del volley o altro, un atleta o una squadra, prima di approdare a un campionato mondiale deve vincere in successione quelli regionali, quelli interregionali e poi quelli italiani. Questi saranno i veri campioni del mondo”.
Insomma una vera lotta contro i falsi…
“Non se ne può più di queste pseudo-scuole che nascono come funghi e vendono unicamente fumo agli atleti che si iscrivono. Purtroppo in Italia non c’è chi coordina questo settore e ognuno è libero di fare come gli pare. Non è possibile fondare una federazione con sette o dieci palestre aggregandosi poi ad una altra federazione che con la stessa modalità opera in uno o più paesi stranieri e così organizzare un campionato mondiale”.
E’ vero che lei è stato l’unico maestro in Italia a strappare il suo diploma di 8° dan? Perché l’ha fatto?
“Ho ottenuto la cintura il mio 8°dan di judo dopo quarantanni di pratica e ne ero molto orgoglioso, finchè non ho saputo che altri meno meritevoli di me avevano ottenuto lo stesso titolo da quel maestro per mezzo di “strane simpatie”. Questa storia deve finire”.
Cristina Lazzarin