martedì, 16 Aprile 2024
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Mercato spietato ma aleggia l’ottimismo

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Crisi dei mercati, recessione dell’economia mondiale e borse in picchiata. Chi negli ultimi mesi ha acceso la televisione o letto un qualsiasi giornale, sicuramente è stato spaventato dai toni allarmistici con i quali gli analisti hanno tracciato le dimensioni del fenomeno.
La situazione, comunque, per quanto riguarda “casa nostra” va notevolmente ridimensionata. Infatti la crisi che ha colpito grandi paesi come Stati Uniti o Gran Bretagna, le metropoli come Londra, Milano e Roma non è assimilabile con quanto sta accadendo in una piccola realtà com’è quella rodigina. Nella nostra città la crisi, nel bene o nel male, si è fatta sentire in modo meno pesante, anche se è innegabile che molti settori abbiano riscontrato un calo nelle vendite.
Tra i mercati più colpiti forse è da annoverare quello immobiliare che però, stando agli addetti ai lavori, non vessa in una situazione tanto grave come annunciato dai media.
“Io non la vedrei così negativamente — ci ha spiegato Nicola Martinello, agente immobiliare di Tecnocasa – diciamo che negli ultimi 2-3 mesi del 2008, nel nostro capoluogo, abbiamo riscontrato una flessione delle vendite, ma da gennaio, per quanto registrano i nostri dati, il mercato è già in netta ripresa. Anche i tassi di interesse dei mutui si stanno abbassando rispetto a qualche mese fa e le banche si stanno risollevando”.
Una parziale giustificazione della brusca frenata degli acquisti può essere rintracciata nel fatto che tutti stanno attendendo che i prezzi calino? “I prezzi in generale sono in flessione di qualche punto percentuale, ma non di tanto. Diciamo che chi non ha la possibilità di iniziare un mutuo, al momento, preferisce affittare. Per questo, vista l’instabilità e l’incertezza che si è creata in molti, il numero di affitti in questo momento supera quello delle vendite. Sono comunque certo che è una fase di passaggio: molto presto l’intero mercato immobiliare tornerà ad offrire sicurezza e voglia di investire alla gente”.
Che la partita in futuro si giocherà soprattutto su prezzi ed interessi lo dimostra il fatto che chi nel 2006 si era fatto un mutuo per 100mila euro e aveva una rata all’incirca di 550 euro, si è trovato a doverne pagare 700 nel 2008. Questo ha portato sicuramente ad una maggior prudenza negli investimenti, facendo allungare di molto i tempi di acquisto.
Ma il quadro si completa nelle sue tinte se aggiungiamo a questa situazione quanto dichiarato dalle associazioni dei consumatori. Codacons ad esempio negli ultimi quattro mesi del 2008 ha rilevato più di 120 i casi di persone in grosse difficoltà con i pagamenti delle rate del mutuo. Il fenomeno dell’insolvenza, infatti, sembra essere un’altra delle conseguenze delle crisi economica.
La generale situazione occupazionale infatti non è delle più prospere.
E se è vero quanto dice il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, esponente di uno dei governi tradizionalmente più euforici anche nei periodi neri, a proposito della possibilità che la domanda di cassaintegrazione possa quintuplicare nel corso del 2009, ci si accorgerà che non è la fiducia a mancare alle persone ma i soldi.