È stata rinviata la seduta del Consiglio comunale che avrebbe dovuto discutere i nuovi confini comunali, soggetti al Piano del Parco, e che dunque entreranno nell’ambito del Delta. Il rinvio è dovuto soprattutto alla valutazione tecnica che si farà sulle norme che regoleranno queste aree, cercando di capire che cosa potrebbe cambiare se la città di Adria aderirà al nuovo progetto.
Anche altri comuni del Delta stanno facendo la stessa valutazione.
Ad avviare la querelle è stato Daniele Ceccarello di An che ha enunciato i propri dubbi: “Non siamo contro il Parco, che potrebbe essere una opportunità. Però ci sono questioni da approfondire. Prima di tutto sapere quali saranno le zone del nostro territorio che ne verranno interessate? E quali le leggi che regoleranno queste zone?
Annettere delle porzioni di Adria al nuovo piano del Parco, significa andare incontro a normative particolari che potrebbero riguardare le concessioni edilizie, l’agricoltura oppure l’attività venatoria.
Ad esempio finchè non vi è una norma precisa, si continuerà a seguere la legge 394 del 6/12/91 che limita fortemente edilizia e caccia? E le nuove richieste andranno fatte prima all’Ente Parco o al Comune? La conservazione della natura è un’impegno che va assolto ma tuttavia e bene che il cittadino conosca a quali novità andrà in contro se domani Adria farà parte del Parco”. Pronta è stata la risposta dell’assessore all’Urbanistica e vicesindaco Alessandro Rigoni.
“L’approccio della minoranza è sbagliato, perché ancora non si conoscono le norme: è inutile agitare i fantasmi di paure che ancora non si conoscono. Il Parco è una opportunità non un vincolo. Adria deve essere a tutti gli effetti nel piano del Parco. Perché è l’unica città dotata di una offerta culturale all’altezza delle future aspirazioni dell’area naturalistica, con un approccio culturale preciso all’interno di un’area naturalistica.
Occorre chiaramente coinvolgere la cittadinanza, le associazioni di categoria. L’otto gennaio scorso come Pd abbiamo incontrato le associazioni di categoria per discutere del Parco, ricevendo idee ed osservazioni.
Ma sarà solo con la normativa fra le mani, letta e studiata che potremo poi accendere una discussione valida con obiezioni e indicazioni positive”.
Rimandato il Piano del Parco
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