I lavori di recupero del Castello sono bloccati e il centrodestra protesta. Davanti al cantiere di piazza Matteotti, recentemente, si è schierato tutto l’establishment dei partiti di minoranza, con l’assessore regionale Renzo Marangon in testa, per manifestare tutto il proprio dissenso per i ritardi occorsi ai lavori.
Un intervento che a suo tempo era stato fortemente sostenuto dall’amministrazione di centrodestra e che da quest’estate è stato abbandonato per dei dissensi intercorsi tra la ditta che si è aggiudicata l’appalto e quella alla quale è stato subappaltato il cantiere.
Nulla di politico, dunque, ma pur sempre sufficiente, secondo il blocco di partiti di minoranza, per evidenziare l’inadeguatezza dell’amministrazione comunale ad intervenire in opere così fondamentali.
Ma la rimostranza è diventata significativa anche per un altro motivo. Infatti da quanto è stato dichiarato nell’occasione, striscioni e manifestazioni all’aperto diventeranno il nuovo modo di fare politica da parte del centrodestra. Mai più, dunque, tra gli scranni di Palazzo Nodari ma sempre più “tra la gente e con la gente”.
Altri motivi di imbarazzo per l’amministrazione, sempre secondo gli esponenti della minoranza, sarebbero i lavori di recupero del centro storico e l’assenza di risposte fattive della Giunta in merito ad un commercio che, a Rovigo, è sempre più in mani straniere.
Non ha tardato ad arrivare la risposta della maggioranza che ha annunciato l’imminente ripresa dei lavori e la data di ultimazione degli stessi che dovrebbe avvenire entro luglio.