venerdì, 29 Marzo 2024
HomePadovanoBassa PadovanaCalore dai rifiuti Sesa

Calore dai rifiuti Sesa

Tempo di lettura: 2 minuti circa

A distanza di quattro anni dal via ai lavori, il grande complesso del teleriscaldamento urbano targato Sesa è finalmente entrato in funzione. La rete, che si estende per più cinque chilometri lungo la Sr 10, a inizio anno ha infatti avviato la propria attività. La prima realtà a godere dell’acqua calda portata dalle tubature che partono dall’impianto di via Comuna è stato l’istituto “Manfredini”, mentre dopo qualche giorno è toccato alla pizzeria “Garden” di Ospedaletto Euganeo, in via Aldo Moro.
Un record per il locale gestito da Flaviano Pegoraro, che non solo è il primo privato ad usufruire del teleriscaldamento Sesa, ma è anche il primo esercizio del Veneto a ricorrere a questo tipo di energia alternativa. Tecnicamente l’acqua calda, ottenuta usando come combustibili il biogas di discarica e il gas metano, con una temperatura di almeno 90 gradi arriva al “Garden”, dove sono installati tre appositi scambiatori per il recupero del calore. Poche settimane fa la rete è arrivata a fornire anche l’ospedale cittadino: il quadro completo previsto dal progetto è quindi ormai prossimo all’essere definito. Sono nove, infatti, le utenze servite dal teleriscaldamento. Il costo della rete ha toccato i 4 milioni di euro, finanziati per metà dalla Regione e per il resto dalla Sesa, che è anche il gestore dell’impianto per i prossimi 25 anni.
La rete si snoda per 5,4 chilometri. Per il primo stralcio è prevista una domanda di punta di potenza termica di circa 6 megawatt. L’avvio del teleriscaldamento non è l’unica novità per il complesso di via Comuna. A fine anno è infatti stato inaugurato il nuovo impianto di selezione dei rifiuti, assolutamente tra i più innovativi e pionieristici del panorama europeo. Con la nuova apparecchiatura sarà possibile ridurre ulteriormente il rifiuto secco che va a finire in discarica. L’impianto è infatti dotato di apposite fotocellule capaci di riconoscere la tipologia di rifiuto che entra nel macchinario: una volta riconosciuto, il materiale viene ulteriormente smistato a seconda della “categoria” a cui appartiene. Con l’attivazione dell’impianto, già in pienouso da inizio anno, sarà possibile ridurre di un terzo la percentuale di secco che va in discarica. Un passaggio che renderà certamente ancora più virtuosa la raccolta differenziata del territorio, che nell’Estense registra già un picco d’eccellenza: siamo infatti al 63% di materiale riciclato dagli utenti.
Nicola Cesaro