venerdì, 29 Marzo 2024
HomePadovanoGaleotto fu quel messaggino

Galeotto fu quel messaggino

Tempo di lettura: 2 minuti circa

“Abbiamo perso l’ennesima occasione per scegliere democraticamente il candidato a sindaco per Piove di Sacco”: l’annuncio è del consigliere regionale Leonardo Padrin. Venerdì 13 marzo lo stesso Padrin e i colleghi Regina Bertipaglia, Barbara Degani e Clodovaldo Ruffato, per uscire dall’impasse che da mesi blocca la scelta del candidato, avevano deciso di comune accordo di affidarsi ad un sondaggio telefonico per decidere chi fra il consigliere comunale Alberto Canova e il dottor Alessandro Marcolin dovesse correre per la poltrona di primo cittadino alle prossime amministrative. Nella miglior tradizione del partito del Cavaliere. Tant’è. Regina Bertipaglia domenica mattina ha inviato un sms a Padrin: questo sondaggio non s’ha da fare.
A imporre la retromarcia a Bertipaglia è stato un altro sms, quello che Alberto Canova, saputo del sondaggio, ha inviato sabato a tutti i suoi conoscenti per invitarli, qualora interrogati, a fare il suo nome. Una scorrettezza secondo la pasionaria azzurra. Due le certezze a questo punto: Forza Italia risparmierà una cifra dai 5 ai 15 mila euro, (tanto sarebbe costato il sondaggio commissionato alla società Tolomeo Studi e Ricerche diretta dal professor Paolo Feltrin) e la scelta del candidato sindaco del Pdl per Piove di Sacco verrà fatta direttamente dal coordinatore regionale Niccolò Ghedini.
“Si era arrivati all’idea del sondaggio di comune accordo con i colleghi — sottolinea Padrin — ed eravamo tutti persuasi fosse questo il modo migliore per giungere ad una decisione che tutti avrebbero poi accettato.
Ma Regina mi ha mandato un sms dicendomi che lei, Degani e Ruffato bloccavano il sondaggio per via del messaggio inviato da Canova ai suoi contatti per chiedere di essere votato”. “Abbiamo preso la decisione con serenità — conferma da parte sua Bertipaglia — il sondaggio doveva partire subito proprio per non dar modo che vi fosse la benchè minima pubblicità alla cosa, per essere una consultazione imparziale e in alcun modo inficiata da iniziative di una parte o dell’altra. Canova, con il suo sms, ha per l’ennesima volta dimostrato di non saper stare al suo posto. Mi sembra assurdo andare a spendere fior di quattrini per un sondaggio condito dalla propaganda.
Trovo che Canova si sia comportato scorrettamente — aggiunge Bertipaglia — di fatto impedendo una via d’uscita che non avrebbe lasciato sul campo vinti e vincitori ma finalmente un partito unito su una decisione. Ora mi confronterò col capogruppo Remo Sernagiotto e poi decideremo il da farsi”. E chi vivrà, vedrà.

ELENA LIVIERI