Fa discutere la potatura degli alberi in Prato Comunale, il “polmone verde” in pieno centro a Conselve, con la bella stagione assai frequentato da famiglie e cittadini. A sollevarei il problema in consiglio comunale L’ex sindaco Luciano Sguotti con una interrogazione di fuoco. “Le piante sono state sottoposte ad un vero e proprio massacro. _ afferma il consigliere di opposizione _ Il nostro Prato Comunale non è un'”area verde qualunque”, è un patrimonio che è tutelato con un preciso vincolo paesaggistico apposto dalla soprintendenza ai beni culturali. Per queste ragioni non si deve assolutamente procedere come se fossimo in presenza di una piantumazione qualsiasi, con potature dissennate e prive di una regolare autorizzazione.
Il tanto decantato lavoro pubblico sulla riqualificazione dell’area del prato comunale venne violentemente criticato dagli attuali amministratori e dalle forze politiche a loro affini perché avrebbe prodotto uno abbattimento di piante, oggi lo scempio è visibile e soprattutto approssimativo. Coloro i quali allora erano i paladini della “conservazione fine a sé stessa” e priva di un progetto, oggi si trovano a produrre delle ferite su quel patrimonio in dispregio dei pareri delle autorità competenti”. I consiglieri di minoranza chiedono di vedere le autorizzazioni per le potature e ricordano che è necessario il parere della Commissione edilizia integrata, a cui segue la proposta di autorizzazione paesaggistica e infine l’ok della Soprindentenza.
Anche un “tree climber” non condivide l’intervento nello storico Prato Comunale. “Siamo di fronte al taglio indiscriminato degli alberi – afferma l’esperto di interventi sugli alberi – usando l’unica tecnica conosciuta da certi operatori del verde, la capitozzatura. Ora in Prato ci sono i “resti” delle piante: i pioppi, cimati e sramati, sembrano dei lunghi pali o degli scheletri, gli aceri invece sono stati ridotti a grandi appendiabiti mentre carpini e bagolari sembrano degli enormi funghi. Interventi del genere sono un gravissimo errore che provocano solo danni, come dimostrato dagli studi di arboricoltura moderna. Questo tipo di taglio, perché non è una potatura, aumenta il rischio di schianto delle piante nonché le possibilità di attacco da parte di malattie”.
Respinge tutte le critiche e le accuse l’assessore Lodovico Calore, che ha seguito personalmente i lavori. “Da dieci anni non si eseguivano potature, non potevamo fare altrimenti: con 17 mila euro siamo intervenuti in tutte le aree pubbliche. Ricordo che il Prato non è né un bosco e nemmeno un giardino, ma uno spazio verde frequentato da famiglie con bambini e da sportivi. C’è anche un campo da calcio e i rami degli alberi più alti nascondevano i riflettori. Per non parlare della sicurezza di chi frequenta il Prato. In due anni abbiamo sistemato tutte le aree servendoci di una ditta qualificata. Solo le piante pericolose saranno abbattute e sostituite”.