giovedì, 28 Marzo 2024
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Ronde, scoppia la polemica

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Ronde di cittadini per il controllo del territorio: anche a Fossò infiamma la polemica sulla loro istituzione e legittimità.
Il disegno di legge approvato dal Senato lo scorso 5 febbraio, e ora all’esame della Camera dei Deputati, all’art.46 prevede infatti per gli Enti Locali di potersi “avvalere della collaborazione di associazioni tra cittadini non armati al fine di segnalare agli organi di polizia locale o alle forze di polizia dello Stato eventi che possono arrecare danno alla sicurezza urbana ovvero situazioni di disagio sociale”. Un tema che ha surriscaldato i consigli comunali di molti comuni italiani e che ha portato a scontri d’opinione anche in Riviera del Brenta. Una parte delle minoranze a Fossò si dice d’accordo sull’istituzione delle Ronde, ma l’Amministrazione non ci vuole sentire, preferendo invece un rafforzamento degli organici a disposizione delle forze dell’ordine. “Invece di discutere sulle ronde — ha dichiarato il sindaco Guido Carraro — è meglio confermare la fiducia ai progetti regionali. Grazie all’accorpamento di vari comandi si potrebbero infatti avere a disposizione una cinquantina di agenti di polizia locale, cosa che permetterebbe l’istituzione di turni nottetempo per garantire la sicurezza del territorio”.
Il dibattito sulle ronde era nato in consiglio dopo l’approvazione dello schema di convenzione per la gestione, da parte dell’Unione dei Comuni “Città della Riviera del Brenta”, dell’istruttoria di procedimenti in materia di sanità e pubblica sicurezza dei comuni di Dolo, Fiesso d’Artico e Fossò. Vista però la confusione che ancora regna in merito alla legittimità dell’istituzione delle ronde, alcuni sindaci hanno scritto al prefetto di Venezia Guido Nardone per chiedere lumi sull’attuazione del decreto legge sulla sicurezza. Questo per evitare sovrapposizioni con il lavoro delle forze dell’ordine e fornire ai cittadini una risposta definitiva.

ANTONIO TOSI