giovedì, 28 Marzo 2024
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Lunghe ombre minacciano la stagione estiva

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Questi primi mesi di primavera non sono stati per gli addetti al turismo quel banco di prova sul quale testare le potenzialità di una stagione. In occasione delle vacanze pasquali, dal ponte del 25 aprile e del primo maggio è scesa troppa pioggia e soprattutto è mancata la possibilità di un bel week end lungo per programmare una gita fuori porta come Dio comanda. Eppure è bastato qualche sprazzo di sole per vedere oasi e argini riempirsi di persone in bicicletta, spiagge puntinate con i primi bagnanti in prendisole, turisti in genere assiepati davanti mostre e musei. E’ il fascino del Delta. Una bellezza che ha i suoi punti di forza in un territorio ancora tutto da scoprire e che ogni anno si apre ad un numero sempre maggiore di turisti, in cerca di un angolo tranquillo scampato alle dinamiche del progresso: dove sia possibile riposare, divertirsi, assaggiare piatti tipici figli di una tradizione genuina. Malgrado le premesse siano comunque buone per implementare un settore economico sul quale in molti ritengono sia opportuno investire, la stagione estiva di quest’anno sembra essere adombrata da problemi di difficile risoluzione. A corrucciare la fronte davanti ad un pronostico sull’estate che è in procinto di salpare, sono soprattutto i gestori balneari di Rosolina, preoccupati dell’effetto “ancora” che avranno i rincari dei canoni di concessione demaniali sui loro profitti. E in effetti non si tratta di uno scherzo, se è vero quanto annunciato dal ministero delle Finanze, cioè che i canoni rispetto allo scorso anno verranno aumentati del 300%. E non meno ottimismo ispira la decisione dell’Amministrazione comunale di diminuire lo sconto sulla tariffa dei rifiuti dal 20 al 15%. Da qui una serie di scioperi che secondo i gestori dovrebbero attirare l’attenzione del mondo della politica sui bisogni degli addetti al turismo che si sentono vessati e trascurati.
Di altrettanto aiuto necessitano anche i gestori di Barricata che quest’inverno si sono visti portare via la spiaggia da una mareggiata. La fisionomia dell’arenile è completamente cambiato spostando gran parte della sabbia sul versante nord e mettendo in seria difficoltà i proprietari delle attività che da sempre hanno lavorato sul lato di spiaggia ormai scomparso. La nuova conformazione della spiaggia (nel vecchio punto di sbocco dal ponte d’ingresso il livello del bagnasciuga è calato di 1,5 metri in altezza e almeno 20 in lunghezza —ndr-) costringerà infatti le attività a spostarsi di svariate centinaia di metri, con conseguente esborso di denaro e disagi dovuti soprattutto all’approvvigionamento di corrente elettrica e acqua.
Nel corso degli ultimi sei mesi sono state molte le parole spese, gli incontri ufficiali o meno, i vertici con tecnici specializzati e con enti preposti ad agire su quel tratto di territorio. Il risultato è stato un piano di recupero messo a punto dall’amministrazione comunale, “svelato” in via ufficiale alla stampa lo scorso 18 aprile e al centro di una serie di polemiche mosse sia dalla minoranza che non si è sentita coinvolta nella risoluzione del problema e nemmeno dai gestori che non si sono detti soddisfatti delle misure deliberate.

MAURO GAMBIN E ALESSANDRO ORLANDIN