venerdì, 29 Marzo 2024
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Ripascimento della spiaggia, il mondo della pesca insorge

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La questione del ripascimento della spiaggia di Sottomarina e Isola Verde, ha fatto esplodere la protesta del settore della pesca. Vongolari, pescatori e fasolanti hanno assediato la Capitaneria di Porto lo scorso 16 aprile. In agitazione dall’inizio di aprile e in fermo volontario non retribuito fino a giugno, si sono opposti alla scelta del Magistrato alle Acque e del Consorzio Venezia Nuova di scavare nei pressi della diga 50.000 metri cubi di sabbia da trasferire nella spiaggia meridionale.
I pescatori sono stati ricevuti dal comandante, Franco Maltese, e convocati dal sindaco Romano Tiozzo, che ha cercato di mediare le esigenze degli operatori turistici, che vedono sparire la spiaggia, divorata dalle mareggiate, con quelle dei pescatori, che vedrebbero sconvolto l’ecosistema marino a causa del trasferimento delle sabbie.
Il comparto della pesca non intende pagare le conseguenze di danni al litorale dei quali non è responsabile. E depreca il fatto di essere sempre tenuto all’oscuro di tutto e di essere messo sempre davanti al fatto compiuto quando è troppo tardi.
Al termine delle trattative con la Giunta, si è riusciti a raggiungere degli obiettivi comuni.
Per quanto riguarda Isola Verde, la sabbia sarà prelevata con la benna, invece che col tubo aspirante come si pensava inizialmente, da tre celle vicino alla diga foranea. Verrà caricata su un pontone che la trasporterà in una cella chiusa, realizzata davanti alla spiaggia di Isola Verde. Da qui verrà successivamente pompata in spiaggia invece che in acqua. Sulla battigia le ruspe ricreeranno la spiaggia che la mareggiata ha eroso. Parallelamente alla riva sarà posto un geotubo sul fondo marino, utilizzando la sabbia del sito stesso.
Per quanto riguarda Sottomarina, la sabbia sarà prelevata dalla spiaggia stessa e trasportata sulla battigia con camion. Un geotubo di 600 metri invece che di 1200, come proposto inizialmente, sarà collocato sul fondo marino a 150-200 metri dalla riva, nella zona del camping Miramare, dove più evidente è il fenomeno dell’erosione. Sarà riempito di sabbia presente nel sito di intervento. Non è previsto per il momento il ripascimento del sottofondo tra la spiaggia e il geotubo, che tanto spaventava i vongolari e che poteva essere nociva ai molluschi. E’ questo il punto chiave della trattativa: si rinuncia infatti a sparare la sabbia del Lido con una canaletta, anche perché quella sabbia, diversa per granulometria dalla nostra, non si impasterebbe bene con quella di Sottomarina.
La quantità di sabbia prelevata dalle tre celle non supererà i 40.000 metri cubi. Questa procedura caratterizzerà la prima fase emergenziale dell’intervento e si concluderà entro maggio. Per la seconda fase, che partirà a settembre, il Magistrato alle Acque, la Regione e il Comune costituiranno un comitato tecnico con la presenza degli operatori della pesca e del turismo. Durante l’intervento sarà anche adeguato il monitoraggio già in corso nelle aree interessate, per valutare costantemente la torbidità delle acque e l’impatto dell’intervento nel prodotto adulto e nel novellame. Le modalità e il protocollo del monitoraggio verranno rese note al Cogevo.
Il Comune di Chioggia si impegna a sollecitare la Regione Veneto affinché venga costituito un tavolo degli operatori della pesca per l’informazione, la conoscenza e la valutazione degli interventi che verranno programmati nell’immediato futuro.
E’ probabile infatti che questo tipo di interventi sia necessario anche in futuro, considerata la variazione della corrente marina a causa delle dighe costruite per il Mose e di quelle realizzate alle foci di Brenta e Adige per portare più al largo possibile le acque, spesso inquinate, di questi fiumi, con le quali si allontana però anche l’apporto sabbioso degli stessi a ridosso della foce.