giovedì, 28 Marzo 2024
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L’estate in centro a Piove

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Bar e negozi sono rimasti quest’estate… aperti per ferie. Saracinesche sempre alzate per negozi e bar del centro storico che, quest’anno più di altri, hanno deciso di non andare in ferie a costo di turnare il personale. E’ un segnale della crisi ma anche un copione che, con qualche lieve differenze, si ripete ogni estate a Piove di Sacco, nella stagione di certo più fruttifera per i pubblici esercizi. A parlare sono i numeri: solo tre sono i bar che hanno chiuso nella metà di agosto (di cui soltanto uno per ferie, gli altri due per cambio gestione), contro la ventina di richieste pervenute dai negozi per ottenere il permesso di tenere aperto anche nel giorno di Ferragosto.
“I bar sono rimasti pressoché tutti aperti — fanno sapere dall’ufficio Commercio del comune -. Non è un evento straordinario ma un fenomeno in linea con la tradizione, in quanto l’estate è la stagione dell’isola pedonale, dove si possono proporre spettacoli e iniziative per richiamare i clienti in centro. C’è da dire, però, che dal 2006 i titolari di pubblici esercizi non hanno l’obbligo di comunicarci la chiusura dei locali, a meno che non sia di trenta giorni. Per i classici quindici giorni di ferie è sufficiente appendano un cartello sulla vetrina per informare il pubblico. Ma, a parte due bar chiusi per cambio gestione e uno per ferie, non ci risultano ci siano state altre situazioni”. Fino a qualche anno fa la legge prevedeva che il sindaco potesse rifiutare la richiesta di chiusura dei pubblici esercizi, qualora limitasse la carenza dei servizi. Ma a Piove non c’è mai stato bisogno di applicare questa norma.
“Diversamente non abbiamo strumenti per monitorare il commercio — continuano dall’ufficio preposto -. Fino al 2006 il Comune doveva vigilare affinché fossero aperti contemporaneamente almeno il 50 per cento di supermercati, panifici e gastronomie. Poi con la liberalizzazione della vendita del pane, ad esempio, questi limiti sono stati superati”. Significativo, comunque, il numero delle richieste di deroga per tenere aperti i negozi nei giorni di festa. L’assessorato competente ne ha firmate una ventina, ma quelle pervenute anche fuori tempo sono state molte di più.