giovedì, 28 Marzo 2024
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una stagione da dimenticare

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Il turismo era l’unica voce che sembrava resistere ai colpi di scure della crisi economica ma i rilevamenti effettuati dal servizio statistico della Provincia, dimostrano che invece anche questo settore ha iniziato a vacillare. Le presenze dei visitatori del territorio polesano, infatti, negli ultimi nove mesi sono diminuite, rispetto a quelle registrate nello stesso periodo di un anno fa del 2,6%. Erano stati 1.741.843 i turisti del 2008 mentre quelli del 2009 si sono fermati a quota 1.697.184. Una flessione leggera se confrontata con quella patita dal altre provincie del Veneto, come Vicenza — 7,09% o Treviso — 17,27%, che tuttavia devono indurre ad una riflessione sia la politica che gli operatori del settore. L’assenza che si è fatta notare maggiormente nei luoghi deputati al turismo polesano, comunque, è stata quella degli stessi italiani, diminuiti nell’ordine del 7,1% nell’intera provincia e del 7,4% nelle zone del Delta. Tutto il contrario di quanto accade invece con i visitatori stranieri, il cui numero è continuato a crescere anche nel corso del 2009 del 3,2%, prediligendo soprattutto l’area deltizia nella ragione del 5,8%, trascurando, però, il resto della provincia dove all’appello è mancato il 23,4% dei turisti registrati nel corso del 2008. I dati messi a disposizione da Palazzo Celio permettono una lettura ancora più dettagliata e precisa dei flussi turistici che interessano il nostro territorio, infatti, tra le strutture scelte dai visitatori per assaporare i prodotti tipici locali, la parte del leone tocca agli agriturismi: cresciuti in termini di presenze rispetto allo scorso anno di 7,8 punti percentuali e nel Delta il balzo in avanti ha toccato la considerevole quota del 30,1%. Certamente ci sarà la crisi ad indirizzare i visitatori verso menù più economici ma forse incide anche il fatto che chi si viene in Polesine per un viaggio di solito cerca un contatto con la tradizione, la genuinità e la semplicità del territorio.