venerdì, 29 Marzo 2024
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Il Santuario della Madonna ritorna agibile

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Tra le chiese piovesi, il santuario della Madonna delle Grazie è sicuramente quella che più sta a cuore ai fedeli. Basta guardare il continuo afflusso di gente che vi si reca anche nei giorni feriali. Gente che approfitta dello splendido viale per poi fare una capatina alla Madonna e rivolgerle una preghiera. Da alcuni mesi, (marzo 2008) però, la chiesa si presenta in una veste insolita: incartata al di fuori da una impalcatura e anche il magnifico soffitto della navata centrale risulta coperto dai ponteggi di un cantiere. Ciò a causa dei lavori al tetto le cui capriate lignee davano segni di cedimento che, per fortuna stanno per finire. Quando uscirà il giornale, infatti, la ragnatela di tubi all’interno (costata 60 mila euro messi a disposizione dalla Bcc piovese) sarà stata tolta. Ed anche l’esterno apparirà libero.
Mentre si organizzava il progetto di restauro e si ottenevano le necessarie autorizzazioni, la navata maggiore della chiesa è stata chiusa ai fedeli, tutte le celebrazioni religiose si sono svolte all’interno del chiostro fino al mese di ottobre 2008, quando è stata montata una particolare impalcatura in acciaio che sarebbe servita, innanzitutto, a rendere agibile la chiesa, e poi a formare un comodo piano di lavoro in quota per gli operai. Il progetto strutturale è stato studiato dall’ingegnere Renato Vitaliani, professore all’università di Padova, coadiuvato dagli ingegneri Michele Bruno e Rodolfo Cibola che ha seguito l’aspetto della sicurezza, mentre l’architetto Davide Doardo, con la consulenza dell’architetto Massimo Paparella, ha curato l’aspetto architettonico, le pratiche edilizie e le richieste di contributi. Un ruolo determinante per tornare a donare ai piovesi il loro santuario, lo hanno avuto anche la commissione della Fabbrica del Santuario e il consiglio per gli affari economici della parrocchia, che hanno seguito e sostenuto ogni passaggio dei lavori.
Il problema principale che è stato affrontato era il consolidamento delle strutture portanti del tetto. Tutti i nodi delle capriate sono stati rinforzati con piastre metalliche ancorate alle travi con viti da legno e barre passanti di acciaio, le teste delle capriate sono state completamente ricostruite con un getto di betoncino di resina, e un tirante in acciaio speciale è stato posto in aiuto alla catena (trave orizzontale che unisce i muri della chiesa). Anche tutti i travetti secondari sono stati rinforzati con delle piastre metalliche ancorate con viti da legno.
Con l’apertura delle teste delle travi, dall’alto, è stato facile constatare che le murature abbisognavano di un consolidamento, per meglio garantire la distribuzione del peso della struttura di copertura. Tale operazione è stata eseguita tramite iniezione di calce naturale additivata con particolari fibre, all’interno delle murature, nei due lati della chiesa. Il consolidamento delle testate delle capriate ha comportato un nuovo problema: le superfici intonacate internamente, all’altezza delle capriate, sono decorate con rosoni che rappresentano figure di santi, incorniciati da racemi. Avendo constatato che l’intonaco, proprio in corrispondenza delle travature lignee, era “staccato” dal muro, certamente la fresatura dello stesso avrebbe causato gravi danni all’intonaco e quindi alle decorazioni. È risultato quindi necessario procedere anche al progetto di consolidamento e restauro delle
decorazioni parietali e dell’intradosso delle tavelle di copertura (Ditta Brischigliaro di Albignasego). Una volta terminato il restauro dei dipinti sono state realizzate le opere di finitura sulle travi di legno delle capriate che, una volta rinforzate, sono state trattate con antiparassitario e successivamente con una vernice con solvente ad acqua, mentre alcuni punti, particolarmente degradati, sono stati rinforzati con puntuali iniezioni di resina. Durante i lavori non si poteva tralasciare la revisione del manto di copertura: coppi rotti, scivolati o frantumati dal gelo, la forte presenza di vegetazione, di muschio e di nidi di uccelli, hanno suggerito il totale rifacimento del manto di copertura.
Il lavoro di consolidamento e di restauro del tetto del santuario è stato certamente molto impegnativo, anche dal punto di vista economico, per la parrocchia della Madonna delle Grazie. Hanno contribuito alle ingenti spese il comune di Piove di Sacco, la Regione Veneto, la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, varie associazioni e soprattutto centinaia di fedeli, parrocchiani e non, con piccoli e grandi sacrifici. Tuttavia le spese da saldare sono ancora molto consistenti e siamo costretti ad affidarci ancora alla generosità della gente.