giovedì, 28 Marzo 2024
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2010: videosorveglianza

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Trenta occhi elettronici puntati su incroci, vie d’accesso, piazze e altri “luoghi sensibili” del Conselvano. Entro giugno entreranno in funzione fra Conselve, Arre, Bagnoli, Terrassa e Agna le telecamere per la videosorveglianza. Obiettivo: tenere sotto controllo il territorio e trasmettere ai cittadini un maggior senso di sicurezza. Il mese scorso l’assessore Lodovico Francesco Calore ha chiesto alla Regione, che finanzia il progetto, una proroga di tre mesi per completare l’installazione della rete di telecontrollo sui cinque comuni che hanno sottoscritto il “patto per la sicurezza”.
Nel corso del 2009 i tempi si sono un po’ allungati ma l’assessore conferma che per la metà del 2010 sarà tutto pronto. I sindaci hanno ottenuto dalla Regione un finanziamento di 226 mila euro su una spesa totale di 323 mila euro. Il piano prevede 13 telecamere a Conselve, di cui nove nel centro urbano vicino alle scuole, al cimitero, ai parchi, più due in zona industriale, una all’ingresso e l’altra all’uscita.
Altre 9 saranno installate nella zona industriale, dove non sono rari i furti ai danni delle aziende e episodi come l’abbandono di rifiuti. Ad Agna le telecamere saranno 4, ad Arre 3, a Bagnoli 4 e a Terrassa 6.
Rispetto al progetto iniziale l’amministrazione ha rivisto la mappa delle telecamere da installare in zona industriale, in modo da “coprire” soprattutto le vie di accesso, compresa la nuova rotatoria sulla Monselice – mare e lo svincolo che porta in via dell’Industria.
“Alcune di queste saranno intelligenti – spiega Calore, che ha seguito l’istruttoria del progetto – e potranno rilevare la presenza di fumo, oppure gli assembramenti di persone.
In una prima fase le registrazioni saranno raccolte nella centrale di comando di Conselve, dove potranno essere visionate in caso di necessità. Ma l’intenzione è quella di arrivare in tempi brevi ad avere un controllo in tempo reale 24 ore su 24, servendosi del personale di un istituto di vigilanza. La spesa maggiore è la centrale operativa, aumentare il numero delle telecamere richiede minori investimenti”.
Non è escluso che in futuro il “patto per la sicurezza” possa essere allargato anche ai Comuni vicini con l’arrivo di nuove telecamere. Tutto questo, però, sarà legato alla possibilità di accedere ad ulteriori finanziamenti pubblici.