Contro la discarica di via Prati a Spinea in attesa del parere della Regione, il Comune di Mira e quello di Spinea hanno detto no. Arriva però anche l’intervento del consigliere provinciale del Pd Guerrino Palmarini che da anni si batte contro la discarica appoggiato dai comitati cittadini di Fornase e Olmo di Borbiago pronti a scendere in strada per fermare l’arrivo dei rifiuti. ”E’ stata realizzata — dice Palmarini – autorizzata una discarica attiva dal 1991 al 1998 senza tenere in debito conto il vincolo ambientale relativo al canale Menegon (detto anche Cime o Fiume Vecchio) equivocando sul nome del canale. Non si è mai tenuto in considerazione, la presenza di abitazioni isolate ad una distanza inferiore a 100 metri“. Palmarini ricorda che nel 1993 la Regione ha riconosciuto l’errore rispetto l’esistenza del vincolo ambientale, sospeso la discarica e sottoposto il progetto ad una rivalutazione della sua incidenza su area vincolata dalla legge Galasso, con il silenzio assenso della Soprintendenza Di fronte alla diffida da parte della ditta Ecoveneta la stessa Regione ha ritirato la delibera di sospensione e la discarica oramai predisposta e in parte utilizzata continuò la sua attività fino al suo completamento nel 1998. ”La commissione Via e la giunta Regionale – dice a chiare lettere Palmarini – devono tenere conto dei pareri negativi motivati dei comuni di Spinea e Mira e della Provincia di Venezia ma sopratutto non ci devono essere omissioni. Ricaricare con tre metri di altri rifiuti significa realizzare una nuova discarica su un’area soggetta a vincolo ambientale per la presenza del canale Menegon come oramai riconosciuto da tutti. Il Consorzio di Bonifica S.M.B. venuto a conoscenza del procedimento di Via (Valutazione impatto ambientale) ha segnalato il vincolo e ha chiesto che l’interferenza con il corso d’acqua venga valutata e approfondita nello studio di impatto ambientale ed ha chiesto di essere coinvolto quale Ente competente ai fini della verifica e dell’approvazione del progetto senza averne alcun riscontro”. La nuova discarica si troverebbe in prossimità della rete ferroviaria e stradale e soprattutto ad una distanza inferiore di 100 metri, da alcune abitazioni isolate che tra l’altro sarebbero sovrastate ben oltre il tetto da un tale cumulo di rifiuti. Il carico aggiunto metterebbe a rischio per i comitati cittadini, il fondo in bentonite che in caso di cedimento, comporterebbe il filtraggio di percolato, delle falde acquifere. Precise le conclusioni: “Occorre — dicono Palmarini e i comitati – che la discarica sia messa in sicurezza definitiva con un sistema di copertura finale che riduca la produzione di percolato e continui ad essere gestita per quanto necessario, da parte della ditta Ecoveneta che l’ha realizzata guadagnandoci oppure dalla regione Responsabile della sua indebita autorizzazione. Intanto continua la mobilitazione dei cittadini di Spinea e di Mira riuniti in comitati con raccolta di firme sopratutto tra quanti risiedono nelle frazioni vicine di Fornase ed Olmo di Borbiago. Continueremo a vigilare pronti ad intraprendere qualunque iniziativa per impedire l’arrivo di altri rifiuti“.
“Pronti a bloccare altri rifiuti”
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Giorgia Gay
Giornalista professionista, nata sulla carta ma con un'anima social e una passione per le web news