sabato, 20 Aprile 2024
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I conti non tornano

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Evasori dell’Ici, attenzione. L’amministrazione comunale ha incaricato l’ufficio tributi ad avviare una serie di controlli capillari per “scovare” che non ha pagato, fino al 2007, l’Ici sulla prima casa e, dal 2008, quando è stata abolita, quella sulla seconda abitazione. Non sfuggono ai controlli, ovviamente, i titolari di uffici, aziende e attività commerciali per cui la tassa è sempre rimasta in vigore.
Nei mesi scorsi è partita la prima tranche di lettere, 1246 missive indirizzate ad altrettanti presunti evasori, 793 dei quali risultati effettivamente tali. Il 75 per cento ha provveduto a mettersi in regola, solo lo 0,003 per cento ha impugnato l’accertamento. Altri 453 errori sono stati attribuiti a poste e banche. 242 ulteriori accertamenti sono emersi dal lavoro di comparazione dei dati. Nell’arco di tempo in cui il Comune ha effettuato i controlli, ovvero ultimo quinquennio, la cifra evasa si attesta a 1.070.621 (il picco più basso del recupero si è registrato nel 2007 con 114.755 mila euro, il più alto nel 2006 con 264.424 mila euro).
Questo primo maxi controllo è stato effettuato in tre mesi: dalla fine di luglio alle fine di ottobre sono state verificate oltre 1200. Altre 1035 lettere sono partite in questi giorni, indirizzati al altrettanti cittadini che, nell’anno corrente, dovrebbero avere evaso il fisco per un importo di circa 318 mila euro.
“Il controllo non è semplice, soprattutto per quanto riguarda l’Ici sui terreni — ha spiegato l’assessore al Bilancio, Lorella Fornasiero – Va condotto incrociando dati e informazioni. Gli uffici stanno lavorando per perfezionare sempre di più il metodo. Da parte dei cittadini riscontriamo il desiderio di mettersi in regola. In tanti, dopo aver ricevuto la lettera di chiarimenti, arrivano con le ricevute e i bollettini e chiedono informazioni”.
“In alcuni casi capitano dei disguidi dovuti a una mancata informazione da parte delle Poste o delle banche al Comune — ha continuato il sindaco — Ci siamo già scusati con le persone alle quali sono arrivate le lettere di verifica quando, in realtà, le loro posizioni erano in regola”.