venerdì, 29 Marzo 2024
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Presentata la Riforma degli Istituti Superiori

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Una panoramica ampia e approfondita dello stato della Riforma degli Istituti Superiori è stata presentata lo scorso mese presso la sala della sede della Fondazione Scolastica “C. Bocchi”. Ad aprire i lavori è stata l’Assessore alla Cultura Chiara Paparella che, oltre a portare il saluto del Comune di Adria, Massimo Barbujani, evidenziato l’esigenza di svolgere un’azione di orientamento sui nuovi istituti superiori di studi, non solo verso gli operatori della scuola, ma anche verso gli studenti della scuola media e dei loro genitori, anche per favorire la scelta di indirizzi di studio che permettano un effettivo inserimento nel mondo del lavoro. Il professor Antonio Giolo, componente della Commissione De Toni, ha invece i Regolamenti, approvati dal Consiglio dei Ministri in prima lettura il 28 maggio 2009, riguardanti sia i Licei che gli Istituti Tecnici e Professionali, illustrando la genesi legislativa, l’impianto organizzativo, gli indirizzi, e i problemi ancora aperti. In particolare si è soffermato su uno degli aspetti più rilevanti della riforma, cioè il passaggio da un insegnamento fondato sulle discipline ad una attività didattica orientata ai risultati di apprendimento, sul modello europeo dell’EQF. Risultati di apprendimento che si articolano in competenze, abilità e conoscenze. Ma è stata la relazione dell’ingegnere Alberto De Toni, presidente della Commissione Ministeriale sulla riorganizzazione dell’istruzione tecnica e professionale, commissione che da lui ha preso nome, a suscitare il maggior interesse. Il relatore ha presentato tutti i retroscena che hanno accompagnato il complesso iter di una riforma che hanno visto confermata dal Ministro Gelmini la Commissione, che era stata nominata dal Ministro Fioroni col compito di rilanciare quegli Istituti Tecnici che la riforma Moratti voleva accorpare ai Licei e gli Istituti Professionali di Stato che si intendeva regionalizzare. Non ha nascosto le difficoltà che la riforma sta incontrando per i diversi interessi in gioco (delle Regioni, delle Organizzazioni sindacali della scuola, della Confindustria, della Formazione professionale, degli Ordini professionali) e per il condizionamento dei tagli voluti dal Ministro Tremonti. Egli si è augurato però che non si perda questa occasione e che non ci sia un ulteriore rinvio di una riforma complessiva della scuola superiore che, nonostante tanti tentativi, finora non si è riusciti a varare. Un riforma che per essere reale, e non rimanere solo sulla carta, richiede non solo adeguati investimenti ma anche la partecipazione e il coinvolgimento dei docenti e dei dirigenti della scuola superiore.