Il gruppo dei volontari di Protezione civile di Cona hanno inaugurato lo scorso 10 aprile, presso il centro civico, una mostra fotografica che ha ripercorso le varie missioni alle quali hanno partecipato in terra d’Abruzzo dopo il terremoto del 6 aprile 2009. A un anno dal tragico evento, la mostra è stata l’occasione per rendere partecipi i cittadini di Cona e soprattutto i bambini delle scuole elementari, presenti all’inaugurazione, del dramma vissuto dalle popolazioni colpite e dell’importanza del contributo dato dalle migliaia di volontari accorsi in Abruzzo da tutta l’Italia.
Il gruppo di volontari conensi è stato attivo da subito dopo il sisma e il coordinatore Claudio Lorenzi, allertato dal Comando provinciale per le emergenze, ha predisposto una squadra per raggiungere quanto prima il luogo del sisma. Tale gruppo si è aggregato a quelli provenienti da tutto il Veneto dirigendosi immediatamente in Abruzzo con la colonna di circa 300 mezzi partita dalla nostra regione. “Nessuno di noi poteva immaginare quanto era stato ampio il raggio di distruzione — afferma Paola Suman, volontaria del gruppo di Cona — il nostro gruppo aveva il compito di installare le tende e, dopo un primo momento di scoramento, ci siamo fatti forza e con grande lena ci siamo messi al lavoro per cercare di montare più tende possibile”.
I volontari di Cona hanno contribuito all’allestimento di una tendopoli che comprendeva le abitazioni, la cucina, la mensa, la scuola, la chiesa, l’infermeria, i bagni, le docce e il magazzino, in cui venivano convogliati tutti gli aiuti. Una squadra di Cona, con missioni a cadenza mensile che hanno coinvolto complessivamente quattordici volontari, ha seguito tutta la durata dell’emergenza del sisma fino a novembre, quando è arrivato l’ordine di chiudere i campi per il trasferimento nelle nuove case o nelle abitazioni che si erano potute mettere in sicurezza.
“La prima fase dell’emergenza é stata scioccante — racconta la volontaria — ascoltare persone che in pochi minuti avevano perso tutto, vedere con i propri occhi interi paesi rasi al suolo, visitare l’Aquila accompagnati da una squadra di vigili del fuoco ci metteva di fronte a una realtà che sembrava lasciare spazio solo alla distruzione”.
I volontari di Cona hanno preso parte anche alla fase di sgombero della tendopoli che non è stata meno difficile da ultimare, soprattutto a livello emotivo. “Dovevamo chiudere i campi e non è stato certo facile convincere le persone che per mesi avevano vissuto in quel luogo a lasciare le proprie tende e trovare un’altra sistemazione — prosegue Paola Suman — però alla fine posso dire che è stata un’esperienza molto dura ma allo stesso tempo molto gratificante, mi resterà per sempre nel cuore la dignità di quelle persone, che nella loro grande tragedia, non ho mai sentito lamentarsi”.
NICLA SGUOTTI