giovedì, 28 Marzo 2024
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Al Csa si è riaccesa la polemica

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Il cambio di rotta intrapreso dal Cda del Centro servizio anziani ha riacceso le polemiche del mondo della politica adriese. Qualche mese fa infatti il consiglio di amministrazione dell’ente aveva avallato la possibilità che l’assegnazione del ruolo di ragioniere economo, rimasto vacante per più di un anno dopo il pensionamento del precedente impiegato, venisse assegnato con una selezione interna, giustificando questa operazione come la più idonea per valorizzare il personale già impiegato e per risparmiare le risorse necessarie all’indizione di un bando. Per il consigliere dell’Idv, Rosa Barzan, invece quella fu una procedura ad personam che permise al presidente Roberto Scarparo di collocare in azienda una propria parente. Ma la scelta del Cda aveva comunque un termine: lo scorso giugno, quando lo stesso Cda avrebbe valutato insieme alla direzione, alle organizzazioni sindacali e ai rappresentanti del personale se confermare la scelta in corso o affidare il ruolo attraverso un regolare bando. Il 15 luglio scorso, lo stesso consiglio optò per il concorso pubblico ma poi non seguì altro atto formale alla decisione.
Su questo è intervenuto anche l’esponente di minoranza, Rossano Destro, chiedendo chiarimenti sul tempo perduto. Sulla questione poi ci sono state le proteste del mondo sindacale e quelle dei rappresentanti dei lavoratori, critici verso la gestione per lo scarso interesse dimostrato nei confronti della risoluzione dei veri problemi del Csa.
Anche l’Idv è tornata alla carica della maggioranza chiedendo che il caso venga affrontato in Consiglio comunale. Dalla gestione Scarparo, sempre secondo l’Italia dei valori, mancano ancora gli effetti di decisioni importanti che erano state annunciate ma di cui a tutt’oggi si è persa ogni traccia. Ed infatti è su queste scelte il consigliere Rosa Barzan ha caricato la polvere da sparo delle proprie domande.
“A che punto siamo — ha precisato — con i lavori di ristrutturazione tanto sostenuti dal Centrodestra adriese? I due milioni di euro che la Regione ha prestato per l’inizio lavori che fine hanno fatto? Lo stabile di Vicolo Bambine, acquistato per ampliare la struttura, come verrà utilizzato in assenza dei fondi della Regione? Cosa intende fare questa amministrazione per risolvere quei problemi legati all’angustia di alcuni spazi spazi che rendono la vita difficile agli ospiti e agli inservienti”?