mercoledì, 24 Aprile 2024
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Agricoltura in ripresa, nonostante il maltempo

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L’agricoltura della Riviera del Brenta va bene. A certificarlo, nonostante il tempo quest’estate non sia stato clemente, ci pensa Paolo Capuzzo referente di Coldiretti per la Riviera Del Brenta. I dati che emergono sono positivi in termini di produzioni e ricavi, anche se qualche comparto continua ancora a soffrire come il settore caseario. Ma andiamo nello specifico.
“Soia e cereali (frumento, mais ecc) – spiega Paolo Capuzzo – hanno avuto un aumento di produzioni davvero importante.
Il prezzo sul mercato è salito del 60% a causa dei forti incendi che si sono verificati in Russia quest’estate. La produzione nei 10 comuni della Riviera è aumentata in modo considerevole, fino a superare il 10 %”. Qualche problema, invece,per queste piantagioni c’è stato nelle zone di Pianiga Stra Fossò, a causa di grandine e nubifragi, ma nel resto del comprensorio tutto è filato liscio.
Buoni risultati infatti arrivano dall’area sud della Riviera del Brenta dalle coltivazioni di Campagna Lupia, Campolongo, Mira e Camponogara. Problemi le hanno avuti le piantagioni di tabacco a Fiesso e Pianiga (ci sono in tutta la Riviera 12 ettari coltivati) sempre acausa dello grandine. Su queste zone, per cui è chiesto lo stato di calamità sono possibili risarcimenti.
Bene anche il settore del vino, anche se una malattia della pianta da vite ha portato alla perdita del 4- 5 % della produzione potenziale. Non va male neanche il settore florivivaistico legato per lo più alle aree di Vigonovo e Campolongo Maggiore, che sono limitrofe alla famosa strada dei vivai“.
“Gli affari con prodotti in serra e florivivaismo — continua Capuzzo — sono stati buoni, cioè in leggero aumento rispetto all’anno precedente“. Tiene l’allevamento. “In Riviera del Brenta stimiamo ci siano – dice Capuzzo – circa 20 mila capi di bovini, 5 mila suini. I prezzi alla vendita sono rimasti bloccati o sono in leggero aumento. Anche la produzione di latte, nonostante il prezzo sia ancora basso si è stabilizzata“.
Coldiretti fa una considerazione. “I prodotti agricoli costano al consumatore molto di più del prezzo con cui vengono acquistati dal distributore, per questo spopolano iniziative come quelle dei mercati contadini che si stanno diffondendo sempre più sul territorio. Capuzzo ricorda anche le iniziative finora portate avanti dalla Coldiretti in collaborazione con le altre associazioni di categoria e cioè soprattutto anche con la Cia. Iniziative che purtroppo non stanno rispondendo alle attese previste.
“Abbiamo incentivato — dice Capuzzo — la presenza di distributori di latte crudo su tutto il territorio del comprensorio. I distributori aperti sono 6: a Mira, Campolongo, Dolo, Vigonovo, Pianiga, Campagna Lupia. Dopo un periodo di iniziale entusiasmo, le vendite del latte con questo sistema si sono fermate drasticamente.
La gente, infatti, vuol trovare e vedere il prodotto a portata di mano quando fa la spesa al supermercato, e non è disposta a prendere la macchina per andare a fare il pieno di latte nel distributore di latte crudo. Bisognerà rivedere questa formula in accordo con gli enti locali della zona“.