È stata approvata all’unanimità in Consiglio Comunale la mozione per chiedere alle istituzioni una commissione di inchiesta per l’accertamento dei problemi e le eventuali responsabilità nell’ambito degli allagamenti avvenuti in città tra agosto e settembre. Con lo stesso provvedimento il sindaco chiederà al Governo centrale lo stato di calamità naturale per richiedere il risarcimento dei danni causati dalle abbondanti piogge.
La mozione arriva dopo le decisioni prese nel corso del vertice straordinario di Ferragosto sugli allagamenti, al quale hanno partecipato il sindaco Romano Tiozzo e la sua Giunta, il commissario straordinario per l’emergenza idraulica Mariano Carraro, il direttore di Veritas Chioggia, Adriano Tolomei, il presidente del Consorzio di Bonifica Bacchiglione Eugenio Zaggia e i responsabili dell’Enel.
In quell’occasione si era decisa l’attivazione dell’impianto delle vasche di laminazione in via Venturini, l’anticipazione della realizzazione di alcuni interventi della maxi condotta ad anello nella zona di Sottomarina vecchia e di alcune vasche di laminazione, la destinazione di risorse specifiche per la manutenzione delle caditoie, l’emanazione di un’apposita ordinanza per tutelarne la pulizia dai rifiuti liquidi dei cantieri edili e redazione di un piano delle acque comunale. Eppure all’arrivo di settembre la città era di nuovo sott’acqua, con danni ingenti per i privati e le attività commerciali.
Attualmente il sistema di raccolta delle acque sia nere sia bianche a Chioggia, come in molti comuni d’Italia, è assolutamente insufficiente quando si presentano situazioni meteorologiche particolari. La rete di smaltimento della acque è in grado infatti di reggere precipitazioni fino ad un’intensità media di 25 — 30 millimetri. Superato tale limite gli impianti sono in grado di assorbire la pioggia per un’ulteriore mezz’ora prima di collassare. Si tratta di un sistema inadeguato a contenere le precipitazioni straordinarie di fine estate, che hanno raggiunto anche picchi, per alcuni minuti, di 200 millimetri di pioggia. Ma ormai tali fenomeni meteorologici, che dovrebbero essere casi eccezionali, si stanno trasformando in eventi normali un po’ in tutta Europa, tanto da indurre alcuni esperti a parlare di trasformazione del clima europeo in regime monsonico, con il risultato tuttavia che gli attuali sistemi di collettamento, diventano assolutamente inadeguati.
Nel corso della riunione straordinaria si era deciso di anticipare l’intervento in accordo di programma per 22 milioni e mezzo di euro in accordo con il Ministero all’Ambiente per migliorare il sistema di raccolta delle acque. Si era anche pensato di potenziare da subito le pompe di sollevamento delle acque in tutta la zona di Sottomarina vecchia. Particolarmente critica la situazione in via Venturini, punto di incontro della condotta di viale Mediterraneo, di Brondolo e di Sottomarina, dove doveva entrare in funzione la vasca di laminazione che attendeva solo il collaudo. Il rappresentante dell’Enel presente all’incontro di ferragosto aveva assicurato l’immediata attivazione dell’impianto di alimentazione delle pompe della vasca di laminazione, ma evidentemente così non è stato se a settembre la città si è trovata nella stessa situazione, nonostante Veritas avesse già pagato 23.000 euro di allacciamento alla società elettrica.