venerdì, 29 Marzo 2024
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Inaugurato il nuovo nucleo “Primavera” dell’ala ovest

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E’ stato inaugurato il nuovo nucleo “Primavera” alla casa di riposo Umberto I: la ristrutturazione radicale dell’ala ovest della vecchia struttura di via San Rocco è costata oltre due milioni di euro. Si tratta del primo stralcio del progetto di recupero dell’edificio che prevede una spesa totale di oltre dieci milioni di euro e un ampliamento di circa mille metri quadrati. Nella prossima primavera dovrebbe partire il nuovo cantiere per la realizzazione di due torri sul lato sud del centro anziani dove verranno ricavati spazi per la riabilitazione e la ricreazione. Il presidente Sebastiana Blundo Canto ha richiamato sindaci e assessori all’impegno economico cui devono contribuire i comuni: “Sono interventi importanti, gli investimenti necessari sono enormi, si deve garantire il benessere per i nostri anziani e gli enti locali hanno il dovere di mettere mano ai bilanci per aiutare la casa di riposo”. “I lavori di ristrutturazione erano iniziati nel 2008 e sono terminati lo scorso aprile — ha illustrato il direttore del Craup Emanuela Perin — in ritardo rispetto alle previsioni a causa del fallimento della ditta appaltatrice. Fortunatamente la ditta che si occupava della parte relativa agli impianti è subentrata e ha portato a termine il progetto, evitandoci l’incombenza di una nuova gara d’appalto che avrebbe comportato ulteriori spese e ritardi. Nel nuovo nucleo sono state ricavate tre stanze singole, due triple e sette doppie per un totale di 23 posti letto. Una bella novità sono i giardini creati all’esterno e nel cortile interno, spazi aperti agli anziani che prima non c’erano e che rendono decisamente più piacevole il soggiorno. Credo che i disagi che gli ospiti hanno dovuto sopportare nei mesi di cantiere siano oggi ampiamente ripagati dall’elevata qualità di questo nuovo nucleo”. Il restauro è stato finanziato in parte dalla Regione Veneto con un prestito senza interessi, con un contributo a fondo perduto da parte della Fondazione Cariparo di 220 mila euro e con accantonamenti di bilancio dell’ente che, nonostante gli ingenti investimenti cui deve far fronte per completare la messa a norma della struttura, ha scelto di non calcare la mano sulle rette degli ospiti, che hanno subito un aumento medio dell’1,5 per cento negli ultimi cinque anni.