venerdì, 29 Marzo 2024
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“Aspettiamo soldi dalla Regione”

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Un passivo nel primo semestre 2010 di circa 511mila euro nel Bilancio del Comune che potrebbe mettere a rischio il rientro nel Patto di stabilità. “Innanzitutto — spiega il sindaco Pier Luigi Parisotto – non è un debito perché si tratta di anticipi di denaro che il Comune di Cavarzere ha prelevato dal proprio bilancio per far fronte alle spese di maggior necessità. In pratica, stiamo solo aspettando che da parte della Regione arrivino i soldi che adesso risultano mancare. Una volta che la Regione provvederà, il nostro bilancio non presenterà più alcuna discrepanza con il Patto di Stabilità”. “Parte dei soldi — prosegue – è stata anticipata perché c’è stato, da parte della Regione, un ritardo nel pagamento degli assegni di cura. Poiché molte delle famiglie di Cavarzere hanno un bisogno concreto di quel denaro, e non hanno la possibilità di aspettare molto per riceverlo, il Comune ha deciso di anticipare circa l’80% della cifra totale, che corrispondeva a 214.000 euro. Inoltre, ci sono stati degli anticipi di denaro per i lavori del municipio che saranno terminati entri i tempi preventivati”. Parisotto smentisce la notizia diffusa da alcuni organi di stampa secondo cui proprio a causa di questo passivo, fossero stati sospesi proprio i pagamenti in favore delle imprese che stanno lavorando nella ristrutturazione del Comune. “Tutte le ditte che stanno lavorando — conferma – avranno il proprio denaro. Al massimo, può capitare che i pagamenti siano posticipati, ma anche in questo caso, il Comune ha provveduto a stipulare degli accordi con le banche, in modo che le ditte che avanzano soldi da parte del Comune possano presentare un certificato, firmato da noi. Con questo documento, le imprese certificano che devono ricevere dei soldi da parte nostra, e la banca convenzionata con il Comune, quindi, non blocca i finanziamenti alle imprese in questione”.
Un’altra questione “calda” riguarda il fatto che il Comune vuole “riprendersi” i soldi degli ospiti della casa di riposo a cui finora ha integrato la retta mensile. “Gli utenti — sostiene il sindaco – per i quali viene integrata la retta, hanno sempre messo a disposizione la propria pensione mensile, ma finora, non hanno mai messo a disposizione la tredicesima. Poi, queste persone godono anche di una cifra mensile per le proprie spese personali, (una trattenuta dalle loro pensioni) la quale non sempre viene utilizzata. Ora, poiché si tratta di soldi pubblici, non è giusto vadano in mano ai parenti degli ospiti, cioè vada in mano a privati. I soldi messi a disposizione dal Comune, se non vengono spesi, devono ritornare al Comune.