Alle elezioni amministrative mancano ancora diversi mesi, ma il Partito Democratico ha già le idee chiare su come presentarsi alla tornata elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale cittadino. “Abbiamo lanciato l’idea — spiega il coordinatore del circolo locale, Umberto Zerbinato — di un patto per Motagnana. Riteniamo che la città abbia bisogno di una guida formata da persone motivate, oneste e con a cuore il bene della nostra comunità. Un gruppo capace di pianificare e realizzare il domani del territorio in un’ottica e con una prospettiva che e sappia andare oltre le posizioni politiche e ideologiche e comprenda appiano le necessità di cui abbisognano i cittadini. Il nome appropriato, a nostro avviso, è progetto di amministrazione e di servizio e ovviamente per realizzarlo abbiamo in mente una lista civica”. In queste settimane infatti, la delegazione del Pd ha dialogato con tutti i partiti e i gruppi organizzati della città murata.
“A tutti — continua Zerbinato — abbiamo proposto la nostra idea ma per il momento non è stato siglato alcun accordo programmatico ne elettorale”. Tuttavia qualche punto sul quale riflettere c’è già. “Certo — prosegue il coordinatore — la nostra proposta parte dai tagli subiti dai bilanci degli enti locali, le risorse scarseggiano e le nostre preoccupazioni riguardano soprattutto i servizi alla persona. Gli anziani e bambini sono le fasce deboli della società e non possono cadere nelle maglie delle economie di scala attuate dal Governo in questi ultimi mesi. Gli asili vanno sostenuti, come pure i servizi sociali che si occupano dei non più giovani. Ma attenzioni andranno riservate anche alle famiglie, con politiche “della casa” destinate ad attrarre in città soprattutto le giovani coppie, l’individuazione di nuove aree di edilizia popolare o con premi in termini di volumi a chi costruisce ex novo ricorrendo alla bioedilizia. L’ambiente è importante e va salvaguardato insieme al nostro patrimonio storico e artistico, se si vuole un rilancio del turismo. Servono politiche culturali più incisive e relazioni con le altre città storiche più organiche, in modo che Montagnana diventi la parte più preziosa di un ideale “museo diffuso” nel quale il turista possa percepire quel passato che le nostre opere architettoniche e artistiche ancora trattengono. L’obbiettivo può essere raggiunto anche attraverso l’urbanistica: l’appeal e l’impatto emotivo della città sui visitatori può essere migliorato sistemando le strade cittadine e studiando un’illuminazione ad “hoc” per i sottoportici in modo da incidere sull’aspetto coreografico del centro. Un’immagine migliore della nostra cittadina avrebbe conseguenze positive anche sull’altra vocazione di Montagnana: il commercio. Stimolando i proprietari degli immobili ad affittarli agli aspiranti esercenti della città murata. Altra questione molto importante, sono le frazioni: per migliorare la democrazia partecipata stiamo pensando ad un assessore con delega proprio ai loro territorio oppure alla costituzione delle consulte, in modo che tutti i cittadini si sentano rappresentati”.