Il turismo rimane una delle ancore di salvezza nel Veneto della crisi, anche se bistrattato. Infatti, continua a crescere. Ma bisognerà capire per quanto, visto che anche la Regione quest’anno ha ridotto di due terzi i finanziamenti, da 14,9 a 5,9 milioni di euro, e l’intera disponibilità del settore ammonta a 9,5 milioni di euro solo grazie ai contributi di fonte statale e comunitaria. Poco. Anzi niente se si pensa che quando si parla di turismo si parla della qualità dell’ambiente, della fruibilità del patrimonio culturale, dell’ospitalità della formazione professionale del personale. E in questo, malgrado la stagione estiva sia ormai alle porte, enti ed istituzioni si sono dimostrati poco incisivi. Anche per quanto riguarda la promozione e l’informazione turistica, gli interventi targati palazzo Balbi si sono limitati al Piano Esecutivo Annuale, (incentrato soprattutto sugli itinerari legati ai luoghi della “fede”, della “grande guerra”) e l’applicazione per iPad e iPhone con le informazioni turistiche della regione. Anche l’assessore al Turismo, Marino Finozzi, pare essere consapevole che per effetto delle scarse risorse a disposizione la sua attività risulta essere contratta, tanto da non riuscire a fere previsioni in merito alla stagione entrante. “E’ paradossale — ha esordito – che la Regione che ha la migliore economia turistica d’Italia e il maggior numero di ospiti e di pernottamenti, abbia a disposizione risorse sempre più ridotte nonostante il settore generi un fatturato annuo che si aggira sui 15 miliardi di euro. Il dato va tenuto nella giusta considerazione — ha precisato – ossia che ci troviamo in un periodo di crisi che non permette di fare pronostici certi. Gli esperti hanno in ogni caso ricavato buoni auspici, sia per il 2012 sia per l’anno prossimo. Io mi limito a dire che siamo in controtendenza rispetto al resto d’Italia e che il Veneto conferma il suo straordinario appeal, fattore che riguarda soprattutto i turisti stranieri”.
Ed infatti parlano chiaro i dati certificati sull’economia dell’ospitalità nel Veneto nei primi due mesi dell’anno corrente, gli arrivi hanno registrato un + 3,5 per cento; le presenze un + 4 per cento. Gli ospiti provenienti da Paesi esteri sono aumentati dell’11,3 per cento, gli arrivi, rispetto ai primi due mesi dell’anno passato, cresciuti del 13,1 per cento per numero dei pernottamenti, mentre i turisti italiani hanno fatto diminuire gli arrivi del 3,5 per cento e le presenze del 3,3 per cento.
In testa alle presenze straniere si collocano i francesi, cresciuti del 25,2 per cento, seguiti da tedeschi, aumentati del 7,2 per cento, inglesi e statunitensi, mentre i russi guadagnano il quinto posto con un aumento dei pernottamenti del 37 per cento. Per quanto concerne gli arrivi, francesi (+10,4 per cento) e tedeschi (+4,4 per cento) si confermano ai primi due posti. Il terzo posto risulta però occupato dai giapponesi (+ 15,1 per cento), seguiti dai cinesi (+48,5 per cento) e dai russi (+31,1 per cento), mentre gli statunitensi sono “solo” sesti. Da segnalare un aumento del 27,5 per cento degli arrivi dalla Grecia.
“Il che significa che la crisi nel nostro Paese si fa sentire in maniera pesante — ha aggiunto l’assessore — si confermano i nuovi mercati emergenti, mentre i nostri imprenditori, cui va il merito del successo dell’economia turistica del Veneto, stanno tenendo duro per non perdere quote di mercato che sarebbe difficile poi recuperare in un contesto mondiale sempre più concorrenziale. Come Regione vogliamo continuare ad accompagnare il loro impegno, pur in un quadro di risorse pubbliche molto severo, tenuto conto che questo comparto crea circa 15 miliardi di fatturato, genera occupazione, è trasversale e soprattutto non solo non è de localizzabile, ma valorizza il nostro territorio”.
Il segmento di offerta che ha registrato i risultati migliori è risultato, essere, quello balneare, con una crescita del 37,8 per cento degli arrivi e del 42 per cento delle presenze, seguito dalla città d’arte che proseguono nella loro crescita con + 5,3 per cento di arrivi e + 7,4 per cento di presenze. Confermato anche che i turisti cercano posti di qualità, gli alberghi a quattro stelle hanno visto aumentare le presenze del 6,7 per cento in termini di arrivi e del 7,7 per cento in termini di pernottamenti.
La Stagione promette bene, malgrado tutto
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Giorgia Gay
Giornalista professionista, nata sulla carta ma con un'anima social e una passione per le web news
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