mercoledì, 24 Aprile 2024
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Ponte Canozio, innalzato di un metro

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“Un piccolo passo per dare ancora più sostanza all’intermodalità, quella vera, al cui interno il trasporto per vie d’acqua interne diventa elemento di competitività economica e di salvaguardia ambientale”. E’ il commento dell’assessore alle politiche della viabilità del Veneto all’approvazione, da parte della Commissione Tecnica regionale in materia di lavori pubblici, del progetto esecutivo riguardante l’adeguamento del ponte Canozio, sull’idrovia Fissero — Tartaro — Canalbianco — Po di Levante, in località Sant’Apollinare di Rovigo, ai parametri della V classe della navigazione fluviale europea.
“Il progetto in questione — ha spiegato Renato Chisso — era stato redatto dalla società regionale Sistemi Territoriali S.p.a. ed è stato giudicato meritevole di approvazione in linea tecnica ed economica. Il ponte in questione consente il collegamento tra il centro abitato della frazione di Sant’Apollinare e la frazione di Cà Rangon. Il Veneto — ha aggiunto — è da sempre in prima fila per adeguare il sistema idroviario padano — veneto alle imbarcazioni di tipo europeo dalla più elevata capacità di trasposto e per rendere sempre più veloci, sicure e soprattutto economiche, le operazioni di trasporto e carico/scarico delle merci. Per questo è necessario eliminare tutti i ‘colli di bottiglia’”.
Il ponte Canozio è appunto uno dei “colli di bottiglia” dell’asta navigabile Fissero — Tartaro — Canalbianco — Po di Levante, in quanto il tirante d’aria attuale, di 5,79 metri, risulta insufficiente e riduce la potenzialità dell’idrovia veneta dalla V alla IV classe CEMT. L’intervento è finalizzato ad eliminare tale criticità, con un innalzamento del tirante di 0,91 metri portando il franco a 6,7 metri. L’importo complessivo di progetto è di 3 milioni 570 mila euro, garantiti per circa la metà dalla Regione del Veneto, mentre la restante parte è cofinanziata con fondi europei.