giovedì, 28 Marzo 2024
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“Umiliato ancora una volta il consiglio”

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Gli esponenti del Partito Democratico adriese hanno ribadito le motivazione della loro scelta di uscire dall’aula durante la votazione. “Non c’era alcuna urgenza per l’approvazione del bilancio — spiegano in un comunicato – il termine era fissato al 30 di agosto ma malgrado questo e nonostante le nostre richieste reiterate di poter avviare una discussione vera e “nel merito” del bilancio – cioè su un atto fondamentale per la vita amministrativa – il sindaco e la giunta hanno deciso, ancora una volta, di forzare e piegare le regole della democrazia, di umiliare il ruolo del Consiglio, di non accogliere proposte e interventi delle forze politiche di opposizione, fino a proseguire imperterriti nell’approvazione di un bilancio con soli nove voti, in un clima di generale smobilitazione e con l’uscita dal civico consesso anche di consigliere di maggioranza (De Bellis), probabilmente colto da un soprassalto di dignità politica (da intendere con le promesse del centrodestra di non mettere le mani nelle tasche dei cittadini). Come approvare infatti, silenziosamente, e senza un minimo confronto, senza una minima apertura alla critica e a possibili alternative, un bilancio che per buona parte poggia su una applicazione così rigida dell’Imu? Non è certamente un problema di “carte” depositate o di burocrazia. E’ un problema di civiltà e di democrazia. La vera grande assente ancora una volta è stata la politica e dunque il ‘nuovo’ bilancio è solo una semplice operazione contabile, una pratica burocratica. Non si pianifica lo sviluppo, non si pianifica il sociale, non si pianifica la cultura. Troppo facile, a questo punto, prendersela con i tagli dei trasferimenti o con la spending review, quando ci si dimostra – è il caso della giunta Barbujani – strutturalmente inadatti a reggere il confronto democratico e il dibattito delle idee. Che occasione sprecata, ancora una volta, per Adria!”.