venerdì, 29 Marzo 2024
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“Vigileremo sul nostro ospedale”

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Si parla sempre più spesso di tagli alla sanità. Da Roma arrivano segnali a dir poco inquietanti sulla possibilità da parte delle Regioni di almeno mantenere i livelli di sanità sia negli ospedali che sul territorio. Segnali che sono figli della crisi in atto, ma figli delle gestioni “allegre” di certe Regioni e direzioni ospedaliere.
Ciò nonostante l’ospedale piovese è da sempre uno dei più virtuosi.
“Eppure — afferma Giuseppe Rubin del Codess — abbiamo il sentore che nella stanza dei bottoni non ci sia la volontà di sollevare il nostro ospedale. Veniamo da una ventina di anni di sofferenze, prima quando il nostro ospedale era nell’Asl 23 e poi con il matrimonio con Chioggia. Una cosa incontrovertibile e che ci fa onore è che l’ospedale piovese con il suo territorio è sempre stato in attivo. Con Chioggia l’Asl 16 nel 2010 aveva 16 milioni di buco, ora da solo l’ospedale chioggiotto accusa un buco di 26 milioni. Per quanto riguarda l’Asl 16 nel 2010 aveva un disavanzo di 59 milioni, con l’entrata di Piove questo buco si è ridotto a 22 in un bilancio di ben 900 milioni. Sono dati. Il Codess comunque non si arrende e vigilerà attentamente affinché il nostro ospedale rimanga efficiente per continuare a dare alla gente un servizio sanitario di qualità”.
A questo proposito il Codess ha tutta l’intenzione di smuovere le acque e di informare costantemente la popolazione del Piovese sulla situazione dell’ospedale e sulle eventuali manovre che in qualche maniera intendano sminuirne la potenzialità.
“Abbiamo in animo — spiega Rubin — di tenere sempre aggiornata la nostra gente e per farlo faremo una raccolta popolare per poter acquistare pagine sulla stampa, non chiediamo troppo, ci basta racimolare 1.500 euro. Vogliamo dire la nostra sulla situazione del nosocomio piovese, notizie vere e aggiornate che entrino anche nelle orecchie delle istituzioni sanitarie. Noi riusciamo a sapere e a leggere le varie manovre fatte dalla direzione e vogliamo dirle anche alla gente che viene tenuta all’oscuro”.