mercoledì, 17 Aprile 2024
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Piva: “Al Carroccio non dobbiamo niente”

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Nel congresso in cui è stato deciso di passare il timone del Carroccio nelle mani di Roberto Maroni è stato deciso anche di lasciare aperta la porta delle aleanze all’intraprendenza delle singole sezioni che così sono state lasciate libere di di agire all’interno del loro orizzonte politico di riferimento. Quindi assoluta autonomia che a livello veneto è stata praticata confermando le alleanze già in essere, cioè quelle nate degli accordi elettorali stretti in occasione delle varie tornate elettorali.
A Rovigo, dunque, continuerà il binomio con il Pdl anche se in municipio l’accordo preelettorale non è più in essere, visto che la carica del vicesindaco non è più ricoperta da un esponente della Lega. Altro punto importante uscito dal congresso federale, che coinvolge direttamente la segreteria di Piazza Vittorio Emanuele II, riguarda il reinserimento degli espulsi, sul quale l’onorevole Manuela Munerato ha già dichiarato l’intenzione di spendere il proprio impegno, e che se venisse perseguita riporterebbe la presenza leghista a palazzo Nodali su numeri di tutto rispetto, sufficienti anche per condizionare le scelte della maggioranza guidata dal sindaco Bruno Piva. Ipotesi che deve aver solleticato il segretario provinciale Antonello Contiero che infatti nelle scorse settimane è andato alla carica del primo cittadino, per chiedere il rispetto dei patti elettorali, ossia se non proprio il reintegro degli assessori in giunta almeno la carica di vicesindaco. Condizioni subito respinte dal sindaco Piva in quanto a suo avviso il patto preelettorale tra Pdl e Lega è venuto meno quando i due assessori del Carroccio, Monica Giordani e Franco Berti, hanno presentato spontaneamente le loro dimissioni.
“Nessuno li ha cacciati — ha precisato Piva — da parte nostra gli accordi sono stati onorati”. Quindi niente da fare per il segretario Contiero che anche sul versante del reintegro degli autosospesi, Alessandro Zanforlin d’Issanto, Simone Bedendo e Michele martinello, ha trovato un terreno in salita. Il segretario provinciale, infatti, non avrebbe avuto nulla in contrario, purché i tre autosospesi avessero inoltrato regolare domanda e il partito ne avesse valutata la convenienza. Ovviamente il nuovo corso sarebbe partito da zero e non più con lo status di militanti. Ipotesi contestata da Simone Bedendo, asserendo che al più il reinserimento sarebbe stato valutato dal segretario federale e non certo da Contiero. Comunque sia, l’ipotesi è stata freddata anche in questo caso sul nascere, in quanto lo stesso Bedendo ha affermato che non esisterà alcun riavvicinamento fino a quando non ci sarà un avvicendamento alla carica di segretario provinciale, ossia tra un anno mezzo quando Contiero potrebbe non essere riconfermato.