giovedì, 28 Marzo 2024
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Attivi o no, funzionano

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L’importante non è sapere se siano finti oppure veri, se siano in funzione ed attivi o se siano spenti e vuoti. La cosa più importante è che ci siano. Stiamo parlando degli autovelox che l’amministrazione comunale di Vigonza, guidata dal sindaco Nunzio Tacchetto, ha voluto aumentare di numero in diverse strade trafficate di tutto il territorio vigontino. L’installazione dei rilevatori di velocità a Vigonza fa parte di un progetto provinciale, lanciato circa un anno e mezzo fa, per limitare la velocità sproporzionata della maggior parte degli automobilisti indisciplinati lungo le vie dei centri abitati.
Gli autovelox sparsi per le frazioni di Vigonza sono caratterizzati dal fatto che non sempre sono attivi 24 ore su 24, ma alcune volte invece sono spenti ed assolvono così la funzione ed il compito di essere dei semplici dissuasori, mettendo in tal modo in allerta i guidatori con il piede un po’ pesante sull’acceleratore.
Le colonnine arancione, che riportano a chiare lettere i limiti di velocità e la possibile presenza di apparecchi autovelox, sono delle semplici “scatole vuote”, ma all’interno di una di loro può essere piazzato un rilevatore di velocità. Nel dubbio vige la sicurezza: l’automobilista al primo box rallenta e sapendo che ce ne saranno altri, si mantiene sotto il limite dei 50 all’ora.
Il sistema è nato in Inghilterra, producendo subito risultati sorprendenti: gli incidenti nelle zone abitate sono diminuite di oltre il 45%. E dati simili arrivano da alcuni Comuni del Veneto che per primi in Italia si sono dotati di queste apparecchiature mobili all’avanguardia.
In Veneto a fare da apripista è stato il comune di Padova, capofila di un progetto che ha coinvolto una dozzina di Comuni più piccoli. Ma l’iniziativa si sta allargando anche a diversi altri comuni che hanno scelto di adottare questa strategia per cercare di ridurre la velocità dei veicoli stradali, ed ovviamente di conseguenza incassare anche qualche soldino per le casse comunali.