venerdì, 29 Marzo 2024
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Il tar nega la sospensiva

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Svolta nella battaglia legale contro il biodigestore di via Olmo, contro il quale alcuni residenti hanno presentato ricorso al Tar quasi un anno fa. Il Tribunale amministrativo veneto ha negato la sospensiva del provvedimento contestato. Quindi, in attesa che i giudici si pronuncino nel merito, la concessione edilizia rilasciata dal Comune nell’agosto del 2011 resta in vigore e i lavori di costruzione del biodigestore possono proseguire. La seconda sezione del Tar veneto ha respinto la richiesta di sospensione specificando che “ad un primo esame proprio nella fase cautelare, l’impianto appare rientrare nella disciplina applicabile alla cosiddetta piccola generazione, che consente la realizzazione mediante denuncia di inizio attività degli impianti di potenza inferiore ai 3 megawatt”.
Il progetto di via Olmo prevede un biodigestore della potenza di circa un megawatt da alimentare con liquami in arrivo da allevamenti zootecnici della Bassa Padovana. Inoltre il Tar ritiene ammissibile la costruzione di questo genere di impianti in zona agricola. “In conclusione – scrivono i giudici – non sussistono i presupposti anche per quanto attiene il periculum”, vale a dire il rischio di perdita di un bene primario. Il ricorso, presentato da 13 residenti sostenuti dal Comitato dell’Olmo, si soffermava in particolare sull’iter che ha portato al via libera da parte del Comune e su alcuni passaggi nella presentazione dei documenti e nel rilascio delle autorizzazioni. Una procedura giudicata “irrituale” in una nota ufficiale spedita dalla Regione alla Provincia, perché un simile intervento avrebbe richiesto una conferenza dei servizi fra tutti i soggetti coinvolti. Altro aspetto controverso è la sicurezza di via Olmo, strada stretta e poco adatta al traffico pesante. Soddisfazione in Comune e delusione fra i comitati, ma non è ancora detta l’ultima parola.