giovedì, 28 Marzo 2024
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Imu, aumenti per “tappare i buchi” dei tagli ai trasferimenti statali

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Con gli ultimi tagli ai trasferimenti statali i Comuni si sono visti rapidamente ridurre le proprie disponibilità monetarie con la conseguente necessità di reperire liquidità su altri fronti. La maggior parte degli enti municipali, salvo qualche rara eccezione, ha deciso di mettere mano all’Imu e rivedere al rialzo le aliquote.
A Brugine una prima variazione rispetto alle aliquote ordinarie era stata approvata a maggioranza nel mese di luglio, in controtendenza con gli altri Comuni del Piovese che, per la maggior parte, avevano preferito mantenere le aliquote e le detrazioni stabilite dal Governo.
Le aliquote base (0,4% abitazione principale e 0,76% per tutti gli altri fabbricati) erano state maggiorate dello 0,1% arrivando così rispettivamente allo 0,5% e 0,86%, piazzando Brugine tra i Comuni “più cari” del comprensorio.
Un nuovo aumento è arrivato alla fine del mese di settembre, con l’aliquota sulla prima casa salita allo 0,55%. Invariata invece quella sulla seconda casa allo 0,86%. Un aumento calcolato in 30—50 euro ad abitazione, alle quali vanno poi applicate le detrazioni fisse per la riduzione dell’imposta, che porterà nelle casse comunali circa 100 mila euro, cifra necessaria ad appianare il disequilibrio di bilancio determinato dalle entrate Imu, inferiori rispetto alle stime del Ministero delle Finanze e ai minori trasferimenti statali.
Difficoltà a far quadrare i conti di bilancio anche Sant’Angelo che a settembre, tra lo scontento generale, ha approvato un aumento delle aliquote ordinarie passate allo 0,45% per l’abitazione principale e 0,86% seconda casa. Aumento che, secondo i calcoli, dovrebbe far entrare nelle casse del Comune poco meno di 240 mila euro, fondi necessari a “tappare i buchi” dei tagli ai trasferimenti statali e delle minori entrate dovute agli oneri di urbanizzazione. A quattro mesi dal saldo dell’imposta sugli immobili, gli uffici comunali si sono messi già a lavoro per un primo accertamento sulle entrate finora raccolte. Mancano all’appello all’incirca 50 mila euro. La banca dati del servizi tributi, ancora in fase di aggiornamento, ha rilevato che a saltare il pagamento sono perlopiù “grossi imprenditori” che con le proprie aziende contribuiscono in maniera importante al gettito Imu.
Solo Polverara ha deciso di mantenete le aliquote ordinarie allo 0,4% sulla prima casa e allo 0,76% sulla seconda. Ma si è dovuti ricorrere a tagli importanti alla spesa corrente, intervenendo anche sulla pubblica illuminazione. Già da quest’estate alcuni quartieri del paese stanno sperimentando lo spegnimento alternato delle luci su strade e piazze, garantendo comunque la luce in punti “critici” quali gli incroci, le curve pericolose e gli attraversamenti pedonali. In alcuni tratti si è provveduto alla sostituzione dei punti luce con l’inserimento di lampade a basso consumo energetico.
Una sperimentazione, questa, partita quest’estate e che l’amministrazione comunale intende riproporre anche per la stagione invernale.