martedì, 16 Aprile 2024
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Approvato il Piano Ambientale

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Dopo quindici anni l’Ente Parco del Delta del Po ha raggiunto un traguardo decisamente atteso: l’approvazione del “Piano ambientale del Parco”. Si tratta di un risultato inseguito con determinazione dal presidente Geremia Gennari, e diventato decisamente urgente dopo che dal Ministero dell’Economia e delle Finanze era arrivato l’avviso che nessun contributo sarebbe stato accordato all’ente senza l’approvazione del documento, ma si tratta anche di un risultato che, ad avviso di molti, è stato conseguito solo a metà. L’approvazione del Piano Ambientale, infatti, non ha ottenuto l’unanimità dei consensi in sede di Consiglio. Seppur licenziato dal Comitato tecnico-scientifico e dalla Comunità del Parco a pieni voti, al momento di alzare la mano per dare il proprio assenso al documento, quella di Silvana Mantovani, Achille Fecchio e Paola Sacchetto non si sono mosse, mentre per l’astensione hanno optato i rappresentanti della Provincia: Marinella Mantovani e Angelo Motta. Le ragioni che hanno portato i due gruppi a non dare il loro pieno appoggio al Piano Ambientale sono diverse, ma saranno probabilmente quelle dei rappresentanti del comune di Porto Tolle a costituire uno scoglio da superare nei prossimi giorni, anche perché hanno trovato parziale condivisione in quei sindaci e consiglieri membri del Parco che hanno votato per il “sì” al Piano. In buona sostanza i consiglieri di Porto Tolle, escluso il rappresentante della Regione ma residente nel comune rivierasco Graziano Marchesini, hanno votato contro perché nessuna delle osservazioni fatte in occasione dei lavori di redazione del documento sono state prese in considerazione.
In particolare i portotollesi si sono sempre detti contrari all’inserimento di 1.400 ettari di scanni tra aree da mettere sotto vincolo paesaggistico in quanto questo, a loro avviso, avrebbe serie ripercussioni anche sull’area balneare di Boccasette e Barricata.
Infatti i due scanni, strutturati a spiagge, ora sono stati inseriti nel Piano come “Riserve naturali orientate” dove, ed è qui parte della polemica, è vietato l’uso di mezzi a motore.
“Mi spiegate — ha obbiettato il sindaco Silvano Finotti — come faranno gli operatori balneari a svolgere la loro attività la prossima estate se non potranno usare alcun tipo di macchinario a motore? Il Piano del Parco mortifica la vocazione turistica ribadita all’interno del Pat per il nostro territorio”. Inoltre va detto che queste due aree sono continuamente soggette all’azione delle mareggiate e per questo richiedono continua manutenzione.
“Quali risorse — ha chiosato Finotti – userà il Parco per sistemarle, ogni qualvolta il mare se le porterà via?”.
“Il comune di Porto Tolle — ha spiegato invece Silvana Mantovani, assessore comunale e consigliere dell’Ente Parco — non è contrario al Piano, però è necessario che quelle ragioni che riteniamo di buon senso vengano recepite. Ad esempio con che discrezione è stato deciso che le spiagge di Porto Tolle dovranno essere vincolate mentre quelle di Albarella e Rosolina rimarranno fuori dal Parco?”. Una domanda che è stata ritenuta legittima anche dal sindaco di Ariano nel Polesine, Giovanni Chillemi, redattore di una serie di emendamenti, nei quali erano riassunte in parte anche le obiezioni fatte dai rappresentanti del comune di Porto Tolle. Emendamenti che erano stati presentati prima che il Piano Venisse messo al voto ma fatti ritirare per essere inseriti tra le osservazioni che verranno raccolte nei sessanta giorni successivi all’approvazione (avvenuta lo scorso 17 dicembre) e presentate alla Regione affinché vengano recepite prima che il documento diventi legge.