mercoledì, 24 Aprile 2024
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Bologna-Padova, disagi con l’orario invernale

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Il rapporto “Pendolaria 2012” di Legambiente ha messo in evidenza i punti deboli della mobilità su rotaia del nostro Paese e l’elenco delle 10 peggiori linee nazionali non esclude il Veneto. Sotto la lente d’ingrandimento dell’associazione ambientalista ci è finita la tratta Padova-Venezia, “Impossibile — si legge nelle motivazioni – trovare un posto nell’orario di punta sui treni”. Lo sanno benissimo i pendolari che la percorrono giornalmente ma è in generale il “sistema” ferroviario della nostra regione a non entusiasmare l’utenza, basti pensare che nell’ultimo anno le tariffe sono aumentate del 15% in ragione di servizi che, invece, sono diminuiti del 3,35%. Insomma spendere di più per avere di meno, soprattutto dopo l’entrata in vigore dell’orario invernale.
Secondo il consigliere regionale Graziano Azzalin che, sulla questione, insieme ai colleghi di palazzo Ferro Fini del Pd, ha inoltrato un’interrogazione all’assessore alle Politiche di mobilità Renato Chisso, la situazione per i pendolari veneti è ormai inaccettabile. “Con l’entrata in vigore del nuovo orario invernale — spiega Azzalin — non è stata effettuata alcuna modifica che andasse nella direzione di ridurre i disagi per quanti ogni giorno vivono una vera e propria odissea per recarsi sui luoghi di lavoro o di studio con il treno. Anzi, per favorire l’offerta dei treni ad alta velocità e ad elevato costo, che non fermano nelle stazioni periferiche, i treni del servizio regionale subiscono variazioni di orario, incompatibili con il raggiungimento della destinazione lavoro o scuola per gli utenti che salgono o scendono nelle fermate intermedie della tratta Padova-Bologna”. L’assessore regionale ha annunciato nelle scorse settimane una svolta a partire dal prossimo giugno, quando il parco macchine verrà integrato con nuovi convogli. Una data distante da attendere, secondo i consiglieri regionali del Pd firmatari dell’interrogazione. “Intanto — si chiedono — i pendolari cosa devono fare, rassegnarsi? Non chiediamo di comprare nulla di nuovo. Basterebbe ridistribuire le carrozze”. Sotto l’accusa di Azzalin e compagni di partito c’è finito anche il Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale che era stato dato per pronto dall’assessore Chisso per dicembre 2012 o al massimo entro i primi mesi del 2013. “Dopo 12 anni dalla posa della prima pietra — chiosa Azzalin — invece non è stato contemplato nell’ultimo orario ferroviario e Chisso ha spostato ancora la data dell’entrata in funzione a giugno 2013. E fino ad allora?”.