venerdì, 29 Marzo 2024
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Tensioni a palazzo per il “caso Bertani”

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Ormai in città la vicenda che ha coinvolto maggioranza e minoranza, viene individuata come il “caso Bertani” ovvero un ampliamento dell’omonima ditta piovese nella zona industriale del Piano Norma 21. Vicenda che ha aumentato di molto le tensioni all’interno della maggioranza e messo in mano alla minoranza un’arma da usare per scardinare chi sta amministrando palazzo Jappelli sindaco Marcolin compreso.
Ci sono stati due consigli comunali convocati su questo argomento, uno sabato 12 mattina poi rimandato per la mancanza del numero legale, il secondo “fantasma” così definito dalla minoranza e che doveva tenersi il lunedì successivo. Giornata che ha visto la presenza sugli scranni di palazzo Jappelli dei consiglieri di minoranza mentre mancava sindaco e maggioranza. Inutile dire che c’è stata un’alzata di scudi della minoranza che per il “caso Bertani” che non ha risparmitato dure critiche nei confronti del sindaco e relativa richiesta di dimissioni.
A questo punto Marcolin ha preso carta e penna ed ha stilato un documento nel quale afferma che “Non esiste alcun caso Bertani” e spiega che “si deve prendere in considerazione il quadro d’insieme in cui collocare il Piano norma 21 e i suoi 124 mila mq di Zona industriale bloccata da anni per il mancato accordo tra gli oltre 30 proprietari dei terreni. All’interno di questa situazione – aggiunge Marcolin – si deve collocare la richiesta di ampliamento della ditta Bertani attraverso lo sportello unico comunale e che ha ottenuto una preliminare approvazione”. E riferendosi al rinvio del famoso consiglio comunale Marcolin spiega che “è stato deciso per la richiesta dei consiglieri di un adeguato tempo per valutare il contenuto della delibera” e precisa che “tale argomento era la prima volta che veniva iscritto all’ordine del giorno del consiglio”.
“Da parte delle minoranze – aggiunge Marcolin – è stata scelta la contrapposizione frontale nel tentativo di accreditarsi come forze capaci di decidere, ma alla luce di fatti è emerso che cercano di scaricare su altri ogni tipo di responsabilità”. Poi Marcolin ne ha anche per l’ex assessore Andrea Recaldin e precisa “Non capisco come Recaldin possa chiedere le mie dimissioni dal momento che per due anni ha gestito lo sportello unico delle attività produttive senza riuscire a portare a termine questo problema”.
Difficile immaginare che da parte del Pd e precisamente del capogruppo Lino Conte non sarebbe arrivato la risposta a quanto affermato dal sindaco. Difatti ecco arrivare contro comunicato di Conte inviato a Marcolin e ai consiglieri: “Da un sindaco – scrive Conte – ci si aspetterebbero comportamenti e dichiarazioni improntate alla serietà. Cosa possiamo aspettarci da un sindaco e da una maggioranza che indicano un consiglio comunale che inseriscono l’argomento nell’ordine del giorno del consiglio e poi se ne vanno facendo mancare il numero legale. Da un sindaco che dichiara di non sapere della convocazione e non si presenta e trascina questo argomento per due anni senza giungere ad una soluzione”?
A questo punto tutto è rimandato al prossimo consiglio comunale non solo per il caso Bertani ma anche per constatare se Marcolin avrà ancora la maggioranza, considerato che il consigliere del Pdl Alberto Canova ha esplicitamente dichiarato che non siederà più sullo scranno della sala consiliare ed anche l’altro consigliere Ferruccio Miotto non avrebbe una buona considerazione della tenuta da parte della maggioranza di cui fa parte. Mentre l’assessore dell’Udc Antonio Sartori intende precisare che non è la maggioranza a trovarsi in stato confusionale ma il Pdl, ed è anche logico se si tiene conto che il suo partito attualmente è l’unico a sostenere Marcolin e la sua maggioranza.