Consigli di maggioranza, assemblee tra comitati, riunioni di partito: attorno al tracciato del Passante Nord continua il confronto e non di rado si sconfina nello scontro. Diverbi sono nati tra esponenti dello stesso partito, mentre battibecchi hanno incrinato i rapporti all’interno della stessa maggioranza consigliare, evidentemente il progetto di Veneto strade divide e non solo Parco Langer. L’idea di far passare il nastro d’asfalto a Sud del Ceresolo, infatti, ha trovato consensi e dissensi trasversali che hanno portato ad un generale stato di “empasse”. La maggioranza non ha ancora deciso. Dopo un consiglio durato diverse ore, l’unica certezza che il Primo Cittadino ha portato a casa riguarda lo scollamento di Aldo Guarnieri dal resto del gruppo, che nell’occasione ha presentato le sue dimissioni da capogruppo del Pdl, e la convinzione che per un’oculata scelta occorra altro tempo. Se non altro esiste la disponibilità per trovare un tracciato migliore. Ma se nella maggioranza le discussioni hanno fatto tremare qualche scranno di palazzo Nodari, nell’opposizione le cose non sono andate diversamente. Anche al Pd, infatti, è servita più di qualche riunione per far riallineare le ragioni della segretaria comunale Elena Pavarin, in un primo momento favorevole al tracciato a Sud del Ceresolo, a quelle del partito, impegnato nel promuovere un referendum tra i cittadini. Il clima è di sospensione. Ma si tratta di una “Situazione improcrastinabile – secondo l’ex primo cittadino Fausto Marchiori, anche lui rientrato nella vicenda per spiegare come stavano le cose al tempo del suo mandato: “Una non scelta sarebbe deleteria. Via Calatafimi, ai miei tempi, era l’unica opzione per il tragitto del passante” — ha precisato, anche perché era l’unica ad essere inserita nel Pat. Del percorso a sud del Ceresolo — ha specificato poi Merchiori — Veneto strade ci aveva inviato solo qualche schizzo ma un vero progetto da confrontare in sede di Consiglio comunale non l’abbiamo avuto mai”. Il disegno definitivo dell’intervento dunque sarebbe arrivato solo dopo l’insediamento del Sindaco Piva e alla sua Amministrazione si deve anche l’inserimento nel Pat del percorso a Sud del Ceresolo. Il cambio di rotta di Veneto Strade si deve al fatto che su via Calatafimi ci fu una generale levata di scudi da parte dei residenti poco propensi a piegarsi supinamente alla roulette degli espropri. Anche il Tar diede loro ragione. Oggi, invece, sul nuovo percorso pesano le pregiudiziali dei comitati cittadini. Nell’incontro tenutosi lo scorso 25 gennaio alla sala della Gran guardia, infatti, più volte e più relatori hanno parlato di “poca trasparenza” indicando l’iter che ha portato alla proposta di un passaggio del Passante a sud del Ceresolo e ai costi che saranno necessari per la sua realizzare. Secondo quanto riportato dai bene informati tra espropri, progetti e opere già realizzate il costo del Passante avrebbe già superato i 28 milioni di euro e almeno altri sei sarebbero necessari per spostare il percorso a Sud del Ceresolo. Tra i contrari non manca chi, sostiene che l’intervento sia superato, in quanto se trent’anni fa il Passante avrebbe avuto il merito di eleminare un po’ di traffico pesante dal centro cittadino oggi, con l’apertura del casello autostradale di Rovigo Sud-Villamarzana, l’intervento sarebbe da considerarsi del tutto superfluo.
Il Passante Nord divide, non solo Parco Langer
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Giorgia Gay
Giornalista professionista, nata sulla carta ma con un'anima social e una passione per le web news
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