giovedì, 25 Aprile 2024
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Aumento indennità: Tasso critica, Tommasi chiarisce

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“Nonostante tutti i problemi che ha questo sfortunato comune, il sindaco non ha trovato di meglio che aumentarsi le indennità”.
Ha sollevato un nuovo polverone la lettera aperta di Marzia Tasso, smentita dal sindaco, in cui la consigliera comunale lancia una critica di un inopportuno – commenta – aumento dell’indennità di funzione degli amministratori del comune a partire proprio dal primo cittadino.
Dal calcolo, risulterebbe un incremento annuale per l’ente di circa 22.180 euro, a cui si dovrebbero poi aggiungere ulteriori 7 o 8.000 euro annui per i consiglieri. Non cela il proprio malcontento Marzia Tasso che parla di “atto legittimo ma altamente inopportuno sotto l’aspetto politico, morale ed etico”. Queste le sue motivazioni: sotto l’aspetto politico la disposizione dimostrerebbe “la scarsa sintonia del sindaco con il sentimento generale dei cittadini, in difficoltà economiche. “E’ un pugno nello stomaco -si legge nella lettera- per chi, disperato, in questi mesi arranca per trovare un posto di lavoro”.
Sul piano morale invece secondo Tasso “non è pensabile ipotizzare di ridurre i servizi essenziali, vedi assistenza domiciliare, per mancanza di soldi, mentre questi ci sono per aumentarsi lo stipendio”. Infine, sotto l’aspetto etico la valutazione della Tasso è lapidaria: “quello che fate dovrebbe essere politica a servizio dei cittadini, impegno e senso civico e non un secondo lavoro”.
Il sindaco non perde tempo a rispondere, smentendo categoricamente l’adozione di alcun provvedimento di rideterminazione delle indennità di funzione per lui e i suoi assessori.
Henri Tommasi spiega come loro stessi si limitino, invece, a percepire l’indennità di funzione nell’esatto ammontare fissato dallo Stato per tutti gli amministratori degli enti locali con dimensioni demografiche affini al comune di Cavarzere.
“La determinazione assunta dall’ufficio comunale competente — chiarisce il sindaco – ha semplicemente preso atto degli importi già fissati dalla legge e dal decreto del Ministero dell’Interno n. 119/2000, che già nel 2005 ha subito per legge una decurtazione del 10%. Dette indennità, che avevano subito una decurtazione del 30%, a seguito della violazione del patto di stabilità negli anni 2010 e 2011, è di diritto automaticamente ripristinato nel suo ammontare di legge, a seguito del verbale del revisore unico dei conti n. 4 del 13.2.2013, che ha certificato il rispetto del patto di stabilità da parte del comune nel 2012”.
Il sindaco sottolinea come, a differenza della precedente amministrazione che lo aveva fatto, si sia rifiutato di assumere altro incarico politico amministrativo per il quale percepire ulteriori indennità. E mette in risalto la sua completa disponibilità per la comunità: “Sono a completa disposizione della cittadinanza ogni giorno della settimana, sia pure a scapito della mia professione legale, che non ha la garanzia di un posto pubblico” commenta.
E conclude ribadendo come non si debbano speculare o pubblicizzare eventuali iniziative a finalità sociale assunte da sindaco, assessori, consiglieri, membri del cda della casa di riposo su indennità e gettoni di presenza, che dovrebbero al contrario essere scelte assunte privatamente nello spirito di solidarietà individuale.