Feroce crisi politica, Silvano Checchin però riesce a parare i colpi, almeno per ora. In meno di un mese e a un anno dalla scadenza del suo mandato, la maggioranza ha perso due consiglieri, passati tra le fila dell’opposizione e ai quali rischiano di aggiungersi le dimissioni di un terzo eletto. Il margine sulla minoranza si assottiglia a un voto, e ora anche un’assenza per il centrosinistra può rivelarsi problematica. Questione scatenante degli ultimi sconvolgimenti in Consiglio è la viabilità, in particolare via Matteotti, che alcuni vorrebbero riportare a doppio senso, altri confermare a senso unico in un progetto globale di mobilità rivista per il centro. Ma le ragioni sono anche altre. I transfughi della maggioranza sono Alfonso Delfino (Italia dei Valori) e Maurizio Di Flavia (Gruppo misto). “Abbiamo chiesto una verifica di maggioranza e sollecitato maggior partecipazione del nostro partito – accusa Delfino – c’è stato un netto rifiuto e la bocciatura della mozione su via Matteotti è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Avevamo inoltre sollevato dei dubbi sulla gestione di questa giunta: nomina delle cariche, piano norma 20, Pat, azioni Veritas, strada 8-bis, cave di via Luneo, Passante verde, lottizzazione a Santa Bertilla, piazza Fermi e parcheggi a pagamento: nessuna apertura. È imprescindibile la nostra uscita da questa maggioranza: voteremo solo quello che riconosciamo nel programma di governo”. “Lascio dopo l’attacco subito da Delfino in Consiglio comunale – aggiunge solidale anche Di Flavia. Resta salda la maggioranza? Numericamente forse. Ricordo che si tengono un consigliere notoriamente di destra come Pietro Curreli”. Ma in realtà anche Curreli mostra tutta la sua insofferenza: è lui il consigliere che minaccia le dimissioni per lasciare Checchin ma non appoggia nemmeno Tessari: “Siamo nati come lista dei comitati e via Matteotti era una delle questioni su cui sono state fatte battaglie, oltre che il primo punto del nostro programma. Se mi verrà chiesto di mollare questa maggioranza mi dimetterò dal Consiglio” sono le sue parole. Curreli fa parte della lista 585, eletta mettendo al primo posto proprio la questione di via Matteotti. Adesso la maggioranza scricchiola: se anche la 585 ritirasse l’appoggio alla maggioranza, il margine di voti del centrosinistra si assottiglierebbe 11 contro 10. Checchin tuttavia non fa una piega e prosegue dritto: “Chi abbandona la nave lo fa per interesse elettorale. Sulla viabilità i cittadini non chiedono ideologie, ma scelte ragionate” e annuncia un nuovo Piano urbano del traffico per Spinea. “Quello che è accaduto – prosegue il sindaco – con l’abbandono della coalizione di due consiglieri e la minaccia di Curreli di non sostenerla più, è singolare. Perché per la stessa questione, cioè via Matteotti, una parte della maggioranza se ne va perché vuole di nuovo la strada a doppio senso, mentre l’altra minaccia di andarsene se non resterà a senso unico. Sono atteggiamenti contradditori, ma entrambi opposti al modo di far politica di questa giunta”.
Centrosinistra, è crisi politica
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Giorgia Gay
Giornalista professionista, nata sulla carta ma con un'anima social e una passione per le web news
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