giovedì, 28 Marzo 2024
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Il maltempo fa strage di alberi

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Nevicate di febbraio, è strage di alberi. Si fa sentire, nella città verde, il bilancio dell’ondata di maltempo, con neve, freddo e gelo, che ha colpito il Veneto e la provincia di Venezia nelle scorse settimane. L’emblema del disastro è stato ai parchi comunali, chiusi per una settimana per abbattere o tagliare parzialmente decine di alberi crollati a causa del peso della neve e della bufera dell’11 febbraio. Al parco di villa XXV Aprile è crollato anche il mitico albero degli innamorati. Il suo maestoso fusto non ha retto al peso dell’abbondante nevicata che ha messo in ginocchio l’intera provincia. La notizia, ironia della sorte, si è avuta proprio nel giorno di San Valentino, dove probabilmente molti fidanzati sarebbero tornati sotto la sua folta chioma per un bacio. Il mausoleo naturale dell’amore è in realtà un tasso centenario, uno dei grandi monumenti del bosco del parco di Mirano. Chiamato così perché sotto la sua chioma si davano appuntamento da decenni le coppiette di Mirano. A quell’albero si arrivava percorrendo un sentiero lungo il Muson, tra i parchi di villa Belvedere e XXV Aprile, addentrandosi nel bosco, verso la piazza. A ben guardare, i disagi sulle strade per la copiosa nevicata, sono stati niente in confronto ai danni al patrimonio arboreo dei parchi. Una vera e propria strage, che non si presentava agli occhi dei miranesi nemmeno dopo i più violenti temporali estivi. Ad essere colpiti sono stati anche molti alberi privati, crollati in strada o sui cavi della bassa tensione, lasciando al buio interi quartieri. E danni simili si sono riscontrati negli altri giardini pubblici. Gran lavoro per gli operai, e ora il Comune dovrà realizzare nuove piantumazioni compensative, come quelle dello scorso novembre, messe a dimora proprio nei parchi. Da più parti però si chiede una maggior manutenzione del verde, che rafforzino le piante di fronte ad eventi meteo sempre più estremi e soprattutto si chiedono compensazioni in grado di diventare presto grandi alberi per sostituire le ultime secolari perdite. Prima di novembre, le ultime piantumazioni risalivano a sei anni fa, motivo per cui il Comune aveva deciso di intervenire con l’innesto di nuove piante. I due parchi, sorti in maniera autonoma ma confinanti, sono divenuti beni patrimoniali del Comune nel 1969. Da sempre la loro conformazione si ispira alle forme della natura incontaminata del giardino inglese, e numerosi sono gli esemplari monumentali, alcuni ancora a rischio di crollo. Nel 2009 i due parchi sono stati inseriti nella guida online, sui più bei parchi e giardini d’Italia.